“No al dormitorio per migranti che diventa ghetto: da lunedì per il pernottamento il Comune chiede 2,50 euro a persona”

Accoglienza dei migranti non vuol dire lasciare aperto il dormitorio, permettendo ai giovani di pernottare in condizioni che restano, a modesto avviso di chi scrive, precarie dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene non essendo stati terminati i lavori chiesti con urgenza dagli ispettori della Asl. Il rischio è che quell’immobile diventi un ghetto. E non è questo il concetto di accoglienza che mi sarei aspettata da un’Amministrazione di sinistra come quella del sindaco Riccardo Rossi che, per primo, ha predicato l’integrazione.

Non può esserci integrazione se, alla base, lo stesso pernottamento è a rischio. Spero di sbagliare, ma non risulta che ad oggi siano stati eseguiti i lavori necessari sul fronte antincendio. Risultano, invece, continue tensioni tra gli ospiti e gli agenti della Polizia locale, in un contesto come quello che si è venuto a creare nell’immobile di via Provinciale per San Vito. Lo stesso comandante è stato spintonato e sabato scorso due poliziotti municipali sono stati aggrediti.

La situazione mi preoccupa ancor più alla vigilia dell’entrata in vigore del ticket giornaliero che il Comune intende chiedere ai migranti che pernottano: 2,50 euro a testa per ogni notte oppure 75 euro al mese. Come può l’Amministrazione pretendere il pagamento di tali somme, come se fossero biglietti, per avere accesso a una struttura che non risulta ancora totalmente in sicurezza? Non è neppure chiaro quanti siano gli ospiti e se sia stato raggiunto o superato il limite massimo delle 80 unità.

La gestione dell’immobile, nelle condizioni in cui è rimasto, potrebbe diventare motivo di disordine sociale. Il che contrasta con l’accoglienza che richiede integrazione. Cosa intendono fare il sindaco e gli assessori? Lunedì è alle porte.

Carmela Lo Martire (Brindisi Popolare)

1 COMMENTO