Fino alla settimana scorsa, sotto i portici della chiesa Ave Maris Stella del rione Casale, un poverocristo passava le notti nel suo nido di cartoni. La mattina qualche brava parrocchiana gli portava un bicchiere di latte caldo e il povero parroco, con le mani legate dagli schiavettoni della burocrazia ecclesiastica, si limitava a esortarlo ad avere fede nella Divina Provvidenza… Mi auguro che la situazione sia cambiata, e che per il clochard sia stata trovata una qualche soluzione, ma ne dubito, vista l’aria che tira. Lo Stato in queste cose è assente, perché non esiste una legge che preveda il ricovero coatto di questi poveracci in strutture d’accoglienza, e Madre Chiesa pure, dimenticando che per secoli chiese e monasteri hanno accolto viandanti e fuggitivi. Insomma, nel 2025, si continua a celebrare il festival dell’indifferenza e dell’ipocrisia. Tornando alla vicenda della chiesa del Casale, come sanno bene i brindisini, questa struttura ha una dozzina di celle, un tempo occupate dai frati francescani, che sarebbero disponibili per ospitate d’urgenza e provvisorie, ma nessuno prende l’iniziativa. Molto meglio dei poverell stanno le rondinell in arrivo. Ben difese da una severa legge statale che tutela questa specie protetta vietando la distruzione dei nidi, i funambolici volatili avranno carta bianca per costruire i loro nidi dovecazzoglipare. Sottotetti, grondaie, anse e buchi di ville, case, casette e complessi condominiali, presto saranno inondati da quintali di guano, non solo maleodorante ma anche fonte e veicolo di malattie varie. D’accordo, i nidi non si possono distruggere. Però si può prevenire la loro costruzione con dissuasori vari non dannosi. Le rondini, che sono molto più intelligenti degli umani, troveranno altri siti idonei alle loro bisogne, specie a Brindisi che pullula di ruderi di varia natura: stabilimenti vinicoli abbandonati, caseggiati vuoti, casali in rovina, capannoni agricoli e industriali diroccati ecc. Pensiamo dunque a proteggere animali in difficoltà come le rondini, i gufi, le api, ma non trascuriamo di aiutare anche quell’ altro animale che si chiama uomo.
Bastiancontrario
Va benissimo la provocazione, ma non ricordo Brindisi piena di guano.
In passato le rondini riempivano letteralmente il cielo, non come ora che se ne vede qualche decina, e non c’era nessuna emergenza sanitaria.
Per il resto concordo che si fa poco per i nostri simili.