Claudio Niccoli

La volontà di giudicare gli altri non guardando dentro il proprio sacco,è l’esercizio più in voga in questa società del malessere morale,sociale,politico.

Se una percentuale alta di cittadini elettori non partecipa al voto,una ragione ci sarà. Essa non può essere solo rappresentata dalla repulsione verso la politica ,la cosa pubblica,ma bisogna interrogarsi sul fallimento che questa società ha posto in essere,eliminando filtri,capacità di ascolto sostituendoli con la autorefenzialità.

L’impossibilità del cittadino di vedere rappresentate le sue istanze,macro e micro sulla vivibilità delle città ,sulle scelte capotiche di chi amministra, l’atteggiamento vessatorio in termini di tributi e tasse a fronte di una qualità di servizi scadenti, la fine dei partiti come filtro e cassa di risonanza per dar voce  agli amministrati ha fatto il resto.

Sono nati movimenti spontanei,associazioni e circoli che cercano di sostituire le mancanze di una classe dirigente negli ultimi 20 anni.

Molte di queste associazioni fanno populismo demagogia,non hanno un quadro generale dello sviluppo del territorio ma si fanno portavoce di istanze che a me piace chiamare a “Fetta di torta”,cioè dividere la società ,la nazione e la città su problemi specifici slegati da un quadro generale.

Quando la politica insegue la pancia del paese , di una città ha fallito nella sua mission ,non ha più un quadro generale di sviluppo ,ma insegue il consenso a tutti i costi creanno solo ed esclusivamente votifici fini a se stessi.

Politica vuol dire autorevolezza,capacità di sintesi, di proposta ed anche di soluzioni di problemi.

Assistiamo oggi,a speudo- politici che si sostituiscono alla Magistratura dando voti sulla moralità di avversari e partners di coalizione , introducendo un meccanismo da Rivoluzione Francese ,nella sua parte peggiore, additando e sbraitando senza ratio ma con l’unico scopo di catturare la società degli scontenti della politica e dei massacratori di chi riveste incarichi pubblici,innalzandosi a Moralizzatore del nulla.

Questo esercizio ha portato e porta alla sconfitta della autorevolezza della Politica ,alla interferenza o sostituzione di un altro potere quello della Magistratura ,a cui spetta il compito sancito dalla Costituzione di far rispettare le leggi e di occuparsi dei malfattori e di condannare chi si macchia di reati,nella sua piena e giusta autonomia.

Invece alcuni politici locali,assurgono al ruolo di novelli ROBESPIERRE, giudicando ,fissando regole proprie non condivise con nessuno, facendo pagelle dei buoni e cattivi secondo una logica demagogica ,non civile ,democratica e di rispetto degli altri , ma soprattutto erigendosi a legislatore di regole non di sua competenza.

Mi piacerebbe capire  se un avviso di garanzia, a tutela dell’indagato sia una condanna o la massima espressione di civiltà giuridica.

La politica non giudica penalmente e moralmente gli uomini,questo è appannaggio della Magistratura , nessun politico può permettersi di valutare le tipologie dei reati ,ritenendo alcuni accettabili ed altri no.

Un reato diventa tale dopo i vari gradi di giudizio, prima ogni cittadino non è colpevole di nulla.

Quindi non può essere sottoposto ad analisi o giudizi da parte di nessuno,fatto salvo da chi vuole parlare alla pancia del paese e della città ,prendendo tutti in giro,per un mero consenso elettorale.

E’ così, che la classe politica perde autorevolezza,per una ipotetica manciata di voti d’istinto no di ragione.

Quando una macchina non parte si chiama un meccanico, quando un rubinetto perde si chiama l’idraulico,quando la politica fallisce non si invoca la Magistratura o le regole dei codici penali o civili,ma si chiede un cambio di quella classe dirigente attraverso il voto ,il consenso, le idee, se l’elettorato premia democraticamente le persone nessuno può fare le analisi della provenienza del consenso,altrimenti si scivola nel qualunquismo. Bisogna solo prenderne atto e capire perché l’elettore ha premiato quel partito quella persona e dove sono stati commessi, se sono stati commessi, degli errori.

Viviamo in un epoca di Facebook-dipendenti,in una generazione di tastiera-dipendente, dove l’insulto la volgarità la fanno da padrone. Inseguire i repressi del virtuale non è fare politica, è populismo allo stato puro. I cittadini hanno il loro ruolo , la politica deve avere il suo .

 Bisogna ridare autorevolezza alla Politica ,assumendo atteggiamenti diversi,bisogna cercare di riprendere il dialogo con i cittadini,studiare nuove forme di coinvolgimento ,presentare e realizzare nuovi modelli di sviluppo del territorio.

Non si può più gestire solo l’ordinario inseguendo il consenso,ma bisogna assumersi la responsabilità anche di essere impopolare per inseguire un progetto nel quale si crede e con il quale si spera di poter risolvere i problemi.

La speranza di questo cambiamento è riposta nei giovani,nelle nuove generazioni, che possono dare un impulso nuovo fatto di trasparenza, lealtà, capacità ,professionalità con una grande voglia di ridisegnare un futuro diverso ,migliore al passo con i tempi nel rispetto degli altri ,delle idee altrui esprimendo una idealità ed una forza morale di cui la politica ,il paese e la città hanno bisogno.

Questo non significa però cancellare tutto del passato, ma conservare le cose e gli uomini migliori, al fine di creare un mix tra rinnovamento di una classe dirigente e valori ed idealità di un passato non tutto da dimenticare.

Brindisi prima di tutto  e Noi Centro l’ha hanno fatto assumendosi  una grande responsabilità,facendo le liste con giovani preparati e persone perbene,riuscendo a portare in Consiglio Comunale una squadra totalmente rinnovata ,rappresentata da giovani alla loro prima esperienza Amministrativa e con tanta voglia di fare e di continuare a fare,battendo un record quello di essere stati i gruppi politici che nella storia del Comune di Brindisi hanno maggiormente rinnovato le presenze Consiliari con giovani e radicalmente trasformato la classe dirigente, coadiuvati da persone con un esperienza politica ed amministrativa che hanno avuto ed hanno come l’unico obiettivo  quello di rilanciare Brindisi con idee e progetti nuovi adeguati al tempo e alle esigenze che cambiano. L’augurio migliore per la Città e che anche le altre forze politiche tutte ,al di là degli schieramenti inizino un percorso che li porti ad un ricambio della classe dirigente e delle presenze nella Pubblica Amministrazione, per migliorare la qualità e rispondere alle richieste di cambiamento che i cittadini reclamano.

Claudio Niccoli (Brindisi prima di Tutto)

2 COMMENTI

  1. Claudio condivido l’idea di cambiare la classe politica anche perché uomini che hanno già dimosdimostrato di essere stati cattivi e rissosi i amministratori non possono candidarsi e dire che sono il nuovo solo perché hanno cambiato casacca Per lungo tempo abbiamo gridato tutti a casa e ora che facciamo ? Li rivotiamo ? Saremmo dei masochisti

  2. Il Niccoli cita le colpe del malessere di questa società che mostra repulsione verso la politica.Parla di amministrazioni sorde alle istanze dei cittadini e del loro carattere vessatorio a fronte di servizi scadenti. Nello stesso tempo però: “bisogna ridare autorevolezza alla politica riprendendo il dialogo con i cittadini”. I cittadini, i giovani….mi chiedo come riprendere il dialogo se non facendo un’autodiagnosi. La follia di questa politica è evidente, forse non è evidente solo a chi la propone.
    Cordiali saluti Angelo Lombardo

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