Multiservizi, Luperti: “Incarichi, compensi e rimborsi come se non ci fosse un domani”

Pasquale Luperti
Le storie della Brindisi Multiservizi continuano a rappresentare un problema per la città di Brindisi, soprattutto da quando è ripreso l’andazzo dei subappalti, degli incarichi professionali, delle consulenze e dei compensi “abbondanti” dell’amministratore.
Del resto, basta dare una occhiata ciò che viene pubblicato sul sito internet della società municipalizzata (a proposito, quando si deciderà l’Amministrazione Comunale a pretendere dalla BMS il rispetto delle normative sulla trasparenza attraverso la pubblicazione integrale di tutti gli atti?) per rendersi conto dei compensi e dei rimborsi elargiti all’amministratore Palasciano e dei tantissimi subappalti concessi per lavori che il Comune affida alla BMS per farli svolgere al proprio personale e non certo per far diventare la partecipata una nuova stazione appaltante (con ricorso frequente agli affidamenti diretti). A voler pensar male, è come se si fosse delocalizzato il sistema della concessione di commesse per aggirare le regole più ferree che vigono nella pubblica amministrazione.
E che dire, poi, degli incarichi conferiti ad avvocati e tecnici? Ormai si spendono cifre notevoli, come se la BMS fosse in lite giudiziaria con il mondo intero…
Sta di fatto che si è tornati ai livelli di anni ed anni fa, messi pesantemente sotto accusa proprio da chi oggi si trova ai vertici dell’Amministrazione Comunale.
E tutto questo avviene nel silenzio pressocché generale, anche in prossimità dell’approvazione del bilancio in Consiglio Comunale. In quella occasione ci sarà più di qualcuno – anche nei banchi dell’opposizione – che farà bene a non pronunciare parola (e quindi a non votare) visto il coinvolgimento “familiare” nelle vicende della BMS.
E così vissero tutti felici e contenti…alle spalle dei cittadini di Brindisi.
Lino Luperti – ex Assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi
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1 COMMENTO

  1. le anomalie segnalate dall’ex assessore sulla gestione della BSM vanno ad aggiungersi alle numerose rilevate da altri soggetti e rimaste, a tutt’oggi, inspiegabilmente in sonno. Le società interamente partecipate dal Comune, in house providing, sono regolate da particolari norme, cui DEVONO informarsi sia amministratori che organi esecutivi delle partecipate, nonchè Organi di Programmazione (Sindaco e Giunta) e Organi di Esecuzione (Vertice amministrativo, Dirigenti e funzionari) dell’Ente. Con riferimento alla inosservanza di dette norme conseguono chiare ed inequivoche sanzioni con possibili applicazione di danni erariali per i trasgressori. E’ di tutta evidenza, quindi, che la mancanza di azioni concrete di denuncia di fatti illegittimi o ritenuti tali, da parte delle cosiddette forze di opposizione in Consiglio, con la sostituzione di segnalazione di dette circostanze solo su organi di stampa, produce il mantenimento delle anomalie evidenziate. Penso che questa situazione, al di là delle voci portate dal vento, non troverà cambiamento a breve termine prova ne sia, solo per citare qualche esempio, l’attuale stato di dissesto finanziario del Comune che mal si concilia peraltro con il riconoscimento e liquidazione della determina pubblicata ieri di notevole somma per la retribuzione di risultato ai dirigenti, per l’enorme debito fuori bilancio di cui non si conosce il preciso ammontare, per il mancato approntamento dei documenti contabili di bilancio, ivi compresi quelli delle società partecipate da trasmettere nei termini prescritti ai consiglieri comunali, per le irregolarità nella adozione degli atti transattivi o per la mancanza dei pareri obbligatori da parte del Collegio dei Revisori sugli atti di natura finanziari.
    Brindisi, 01/07/2021 Franco Leoci

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