Leggere della vergognosa scelta di non destinare neppure 1 euro per le iniziative culturali alla città, infondo non mi meraviglia più di tanto e non per rassegnazione ma piuttosto per una strana consapevolezza di essere mal rappresentati o rappresentati affatto in ambito regionale oltre che nazionale.
Apprezzabili gli sforzi di tanti uomini e donne della politica che conta per dare a questa città, un filo di speranza ma sempre poco è il livello delle cose che riusciamo ad avere, sempre tante quelle che riusciamo a perdere e tantissime quelle che neppure chiediamo.
Naturalmente ad essere “perdenti” nostro malgrado, ci stiamo facendo un po’ l’abitudine, menomale che per fortuna riusciamo anche a commentarlo! se dovessimo comunque usare questo stato in essere, allo scopo di risollevare la testa, sarebbe la cosa migliore da fare; Soprattutto quando ci sussurriamo fra di noi che dovremmo fare quadrato intorno a rappresentanze locali, non sbaglieremmo se la mettessimo in opera quella voglia di valori strettamente brindisini di cui stranamente sembra quasi, non se ne possa parlare.
Ormai non abbiamo più bisogno di provare che tutto ci rema contro in questa città e che qualsiasi cosa parli di noi brindisini o viene oscurata se ci va bene o diversamente rimossa quando non si può proprio fare altro…. Bene!! allora cominciamo a farlo uscire questo bisogno di dare voce a chi (chiunque esso sia!), abbia un passaporto locale in tasca e che abbia veramente voglia di prendere a cuore, gli interessi di una città che di storia ne ha veramente tanta da vendere, fare quadrato intorno a soggetti locali, ci aiuterebbe a sentirci un po’ più partecipi di ciò che succede a Bari o a Roma e dove comunque si parla, di questo strano parallelo del “fico d’india”, al quale fra l’altro si cerca sempre più insistentemente di confinarci tutti.
Diciamo pure che raschiare il fondo del barile, serve sempre a trovare la forza per il bisogno di risollevare la testa, qui pare che a furia di raschiare il fondo, stiamo riducendo lo spessore del fondo stesso e rischiamo di fare un bel buco grande, questa è la ragione che ci spinge a dire che sarebbe pure ora, di rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro a testa bassa per lasciare un briciolo di speranza alle generazioni future che allo stato dell’arte forse ne hanno più necessità, visto che noi un po’ di cammino della vita lo abbiamo percorso!
Con la consapevolezza di sempre
Ubaldo Mignini

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