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Quali possono essere i fantasmi che popolano il mondo interiore di un undicenne? Nel caso di Louis ci sono il dolore per una famiglia che, nonostante l’amore, non riesce a mantenersi unita; il senso di impotenza di fronte alle lacrime di un padre e di una madre e alla loro fatica nel ripensare la vita in termini di felicità; un’indole solitaria che rifugge i colori del mondo e le frivolezze da ragazzino. E poi c’è la timidezza, quella morsa di panico e di vertigine che gli impedisce di rivolgere la parola a Billie, la coetanea di cui è follemente innamorato («una sirena con gli occhiali, un temporale d’estate, una fontana di cioccolato, una regina muta»), e di farlo altresì prima che la scuola finisca – ovvero prima che le vacanze estive segnino il tempo di un lungo distacco.

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Le giornate trascorrono veloci, e grigie, nel ricordo di tutto ciò che è stato prima della separazione dei genitori («quando stavamo tutti e quattro qui, e lui costruiva le sedie con quel buon odore di legno e di vernice, e mia madre preparava quei frollini con quel buon odore di burro e di tranquillità», e c’era tempo per sorridere e volersi bene) e di ciò che oggi (ancora) non è, in quanto mera declinazione di pensiero. Una nuova estate arriva, dunque, e con essa anche una promessa di cambiamento: se pure la fine della scuola non ha coinciso con un avvicinamento a Billie, arriverà il tempo per farlo. Le pagine sapranno colorarsi con accenni di giallo lì dove saranno sparsi piccoli semi di felicità, fino a diventare abbaglianti quando potrà dirsi raccolto il fiore del coraggio. Una bella storia di formazione che delinea un percorso di crescita intenso e riesce a fissare su pagina – col tratto lievissimo dei disegni della Arsenault e la varietà delle calligrafie nei ballons per ciascuno dei personaggi – ogni gesto che nasconda un’emozione e le parole che, nella grammatica spontanea dei bambini, provano a dipingere un sentimento. Louis e i suoi fantasmi (Mondadori) non è solo un libro per ragazzi: è per tutti coloro che attendono la luce piena dell’estate per provare a dissolvere i propri fantasmi.

Diana A. Politano

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