BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota del dr. Franco Leoci.
Il comportamento tenuto dagli organi di informazione durante la campagna elettorale amministrativa a Brindisi, che termina definitivamente fra pochi giorni e cioè il 24 c.m. , registra un alto grado di sensibilità civica e politica sia per il costante richiamo, talvolta non ascoltato, alle forze politiche di contenere il confronto nei limiti dei rapporti del vivere civile, che per l’invito ad una migliore esplicitazione dei programmi realizzabili posti a base delle liste partecipanti alle elezioni. Hanno ritenuto in tal modo di consentire agli “addetti ai lavori”, su un ipotetico piano di ascisse e coordinate, il punto di incontro per la gestione dell’Ente. Motivazioni tendenti all’attrazione di importanti riflessioni per i nuovi amministratori sulle numerose e gravi criticità che esistono in capo all’Ente non hanno sortito utili effetti neppure in caso di paventato ritorno a breve allo stato commissariale. Conseguentemente , non vi sono, oggi, ragioni per destare dai sogni, realizzabili o meno, i due candidati alla carica di sindaco; vi è certamente l’obbligo degli organi dell’Ente che saranno eletti, in primis l’intera assemblea municipale, che ancorchè contestuale all’avvio della legislatura dovrà prendere atto della situazione amministrativa-contabile esistente. Che significa la verifica degli atti deliberativi adottati dal commissario prefettizio che ancor caparbiamente ad oggi, assistito dal vertice amministrativo, continua nella produzione di provvedimenti di cui alcuni non urgenti , immediatamente eseguibili e non perfettamente in linea con la normativa. Al di là dell’esito elettorale, sarà l’intero Consiglio comunale a chiedere, per esempio e tralasciando gli atti di natura contabile, di conoscere la portata di alcune ultime deliberazioni come l’approvazione del PEG di gestione dettagliato degli obiettivi, del prelevamento del Fondo di riserva, dell’errato richiamo all’approvazione del regolamento di contabilità, del piano triennale anticorruzione e trasparenza adottate, che rilevano ad oggi la caparbia volontà del commissario prefettizio di continuare ad adottare delibere, immaginando che le stesse non dovranno essere sottoposte ai competenti organi di controllo e alla assemblea che sarà eletta.
Ed ancor più detta richiesta sarà avvertita al fine di evitare eventuali danni erariali nei confronti di chi ha posto in essere atti non in linea con la sana gestione dell’Ente.