“Le ragioni di una coscienza”, il romanzo di Cosimo Scarpello, venerdì 26 novembre a Campi Salentina, con i quadri di Francesco Parlangeli

Letteratura e arte, il connubio ideale per una serata che pone al centro il romanzo di Cosimo Scarpello, avvocato e scrittore di San Pancrazio Salentino, insieme con le opere pittoriche dell’artista Francesco Parlangeli. Nella prestigiosa cornice dell’Istituto Calasanzio dialogherà con l’autore la docente di lettere Maria Rosaria Catarozzolo. La lettura di alcuni stralci è affidata per all’attore Gino Cesaria.

Cosimo Scarpello

Leitmotiv del romanzo, edito da Secop, casa editrice di Corato, l’intreccio tra fallimento e riscatto, oltre alla coscienza del protagonista, Ilio, un uomo che non riesce a realizzare i suoi sogni a causa di principi morali rigorosi, che gli impediscono di affrontare la vita con quella giusta dose di cinismo e pragmatismo, indispensabile per chi intende coronare le proprie ambizioni. “Le ragioni di una coscienza” è il viaggio nei pensieri più reconditi di quest’uomo che potrebbe essere ognuno di noi. La trama è ricca di dialoghi drammatici, intrisi di pathos, che stimolano alla riflessione per le tematiche sociali trattate più che mai attuali.

A fare gli onori di casa dopodomani sarà Padre Roberto Innamorati, rettore dell’istituto.

Alla manifestazione interverrà Antonella Parlangeli, dermatologa e figlia del pittore Francesco Parlangeli, ginecologo e pediatra di Campi Salentina, i cui quadri saranno esposti nella sala in cui si terrà l’evento.

Nelle sue tele Francesco Parlangeli, stando alla citazione del critico d’arte Franchino Falsetti, “riversa il metodo dell’osservazione clinica, cercando di tradurre l’immagine materiale o mentale in un universo immaginario provocando, così, effetti di fascinazione o di seduzione impressionistica.L’immaginario scientifico di Francesco Parlangeli è, quindi, il motore invisibile che fabbrica congegni e soluzioni, per la produzione illimitata di immagini speculari, quasi un gioco evocativo, che trasforma le conoscenze e le sensazioni in sequenze di suggestive fantasmagorie”.

Federica Marangio

 

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