L’Aurora Basket Brindisi si tinge…d’azzurro, ospitando per tre giorni l’head coach della Nazionale Under 18 maschile, il tecnico Marco Sodini.
L’appuntamento è per giovedì 29 febbraio, data di arrivo in città dell’allenatore toscano (scelto alla guida delle giovani promesse della pallacanestro italianalo scorso dicembre dal Consiglio Federale) che sarà poi protagonista presso la struttura del rione Bozzano di una serie di allenamenti e momenti di formazione nelle giornate dell’1 e 2 marzo con gli atleti e lo staff tecnico dell’Aurora ediun clinic (domenica 3dalle 10 alle 13) aperto a tutti, in relazione al quale il focus sarà “lo sviluppo del giovane giocatore”.
Un evento di grande spessore, promosso da una società –quella guidata dal presidente Piero Aloisio –da sempre fucina di talenti e punto di riferimento (anche oltre i confini della provincia brindisina) del movimento cestistico giovanile, confermandosi ancora una volta una solida e navigata realtà nella preparazione delle nuove leve che si cimentano con la palla a spicchi.
Marco Sodini ha iniziato ad allenare nella sua città natale (Viareggio) e nella sua trentennale carriera (metà della quale da professionista) ha messo a disposizione la sua esperienza come assistente in club blasonati come la Virtus Bologna e l’Olimpia Milano e come primo coach a Cantù con cui ha raggiunto playoff e semifinale di Coppa Italia nella stagione 2017/2018 e la finale di Lega Due nel 2021/2022.Un curriculum di tutto rispetto per un tecnico che, con la sua esperienza, potrà certamente fornire consigli e suggerimenti utili alla crescita di giocatori e allenatori dell’Aurora.
“Per una società come la nostra –ha detto al riguardo il general manager Fabio Spagnolo –il potersi confrontare con una professionalità del calibro di coach Sodini rappresenta una opportunità irripetibile, non solo per le nostre giovani promesse ma in generale per tutti gli appassionati e gli aspiranti allenatori, grazie al clinic e al momento di analisi che concluderà il soggiorno a Brindisi del tecnico azzurro”.