BRINDISI – Sono allo stremo i residenti del quartiere La Rosa di Brindisi, letteralmente isolati dal resto della città.

Sono anni, decenni, che gli abitanti dei quartieri periferici di Brindisi (Sant’Elia e Paradiso su tutti) manifestano un certo ‘mal di pancia’ nel vedersi continuamente essere messi da parte, a differenza dei rioni più centrali. Ad onor del vero, però, un piccolo passo avanti è stato fatto, col tempo. Le Amministrazioni hanno costruito marciapiedi, piste ciclabili e reso le arterie di collegamento con il resto della città più fluide e sicure (o quasi). Ma non è questo il caso de ‘La Rosa’, ultimo quartiere a sud di Brindisi (dopo c’è solo Tuturano) e della contrada Masseriola, in cui insistono il palasport, la piscina comunale e la pista di atletica ‘Campo scuola Montanile’. Una zona totalmente abbandonata a se stessa, isolata dal resto del mondo. E’ quanto denuncia l’ormai esasperata signora S.M..

Partiamo da contrada Masseriola, epicentro di tantissime attività sportive, dal basket alla piscina, passando per l’atletica leggera e, perché no, anche dal footing.




Come più volte denunciato da Newspam, la strada che collega la città alla ‘zona sportiva’ brindisina è buia, sconnessa, pericolosa e, fino a poco tempo fa, anche priva di una visibile segnaletica stradale orizzontale. Dopo il nostro articolo, l’Amministrazione ha provveduto, almeno in parte, a quest’ultima mancanza. Ma i disagi restano, eccome.

“Tanta gente – dichiara S.M. – proveniente da tutte le parti di Brindisi, arriva in contrada Masseriola per fare una sana attività fisica di qualsivoglia genere. Però, questi utenti, tra cui moltissimi bambini ed anziani, manifestano la giusta volontà di voler raggiungere il posto anche a piedi (specie chi viene da Sant’Elia, Sant’Angelo e Santa Chiara). Molti genitori, ovviamente, non voglio rischiare di mandare i propri figli a piedi, visto che non c’è un percorso pedonale sicuro (marciapiede o pista ciclabile)”. Difatti, in molti stanno decidendo di non frequentare più la piscina comunale, proprio per l’impossibilità di raggiungerla a piedi.

Ma tale criticità si prolunga anche fino al quartiere La Rosa: “Fino a prova contraria – ironizza la signora – facciamo parte di Brindisi. Non so da quanti decenni il rione non è raggiungibile a piedi. Sì, c’è un mezzo che conduce in città, ma anche in questo caso c’è disagio”.

Già, il disservizio, infatti, è dato dal fatto che la linea 7 del mezzo di trasporto pubblico parte da Tuturano ed arriva in centro, passando da quasi tutti gli altri quartieri (Commenda, via Appia, stazione, ospedale Perrino, ndr) fino ad imboccare la superstrada, raggiungere La Rosa e fermandosi a Tuturano. “Tutto bene – incalza S.M. – ma se noi di La Rosa dobbiamo andare semplicemente a Bozzano, Sant’Angelo o Sant’Elia, che disterebbero un quarto d’ora massimo a piedi, possiamo perdere quasi un’ora? Sarebbe, forse, il caso di creare un marciapiede che colleghi direttamente La Rosa con gli altri rione a noi limitrofi, così come è stato fatto per via Materdomini”.

Non solo. Tempo fa, gli stessi abitanti del quartiere si erano mossi affinchè la stessa linea 7 facesse il percorso diretto La Rosa-Bozzano-Sant’Elia-Sant’Angelo. Richiesta rimasta inascoltata.

“C’è chi si ‘avventura’ a percorrere la strada a piedi – assicura la nostra lettrice – ma è pericolosissimo, perché manca l’illuminazione. D’altro canto, basterebbe portare l’illuminazione della zona PalaElio fin sulla arteria stradale. Cosa che abbiamo chiesto, ma anche in questo non ci hanno dato retta”.

Eppure, nella zona sono presenti svariati terreni, da anni espropriati dal Comune, e basterebbe, se possibile, utilizzarli per costruire una struttura pedonale.

“Siamo nell’abbandono più totale – ha concluso la signora – ci hanno isolati. Hanno isolato soprattutto i bambini e gli anziani, privi di automobile. Qui ci si muove solo se si ha la macchina”.

Forse, il rione La Rosa non fa parte di Brindisi e non ce ne siamo accorti? Eppure, non più tardi di un anno fa, in piena campagna elettorale, l’attuale sindaco Carluccio fece della riqualificazione delle periferie il suo cavallo di battaglia, arrivando a superare il proprio ‘rivale’ Nando Marino anche grazie ai voti dei cittadini residenti nei rioni lontani dal centro. Quando si dice che contano più le parole dei fatti…




Tommaso Lamarina
Redazione

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