Ieri pomeriggio, alle ore 17,00, presso il centro commerciale “Le Colonne”, era atteso il cantante Irama, uscito dal famoso talent “Amici” delle reti Mediaset.

Ore ed ore di fila interminabile, sin dalla mattina, per poter vedere da vicino l’idolo di tanti ragazzini, per lo più minorenni, accorsi per guadagnarsi un posto al sole. Ed è proprio di sole che si parla, in senso stretto, considerato che la fila (o le file) si facevano all’aperto. Tra questi ragazzini c’era anche mia figlia Giulia, 14 anni, che aveva acquistato preventivamente il Cd del cantante perchè – si era detto – avrebbe avuto la prelazione sull’ingresso. Cosa che non è accaduta, salvo dover immaginare che tutti avessero acquistato il disco in anteprima per avere lo stesso ‘privilegio’. Premesso che non sono molto d’accordo su queste cose ma – si sa – per i figli si fanno strappi alla regola, al punto da ritenere che se, da ragazzi, noi genitori certe cose non le abbiamo fatte, non è giusto privare i nostri figli di questo tipo di esperienze. Eppure, ieri pomeriggio, mi sono amaramente pentita di averglielo concesso.

Giulia è andata all’Ipercoop in mattinata, in compagnia di due amiche. Ha mangiato un pezzo di pizza e bevuto una coca cola prima di mettersi in coda. Una coda che era interminabile e che, man mano, diventava sempre più soffocante. Solo alle 16.55, ovvero appena 5 minuti prima dell’arrivo di Irama, mi ha telefonato per chiedermi di andare a prenderla perchè – mi ha detto – “non mi sento bene. Siamo appiccicati l’uno con l’altro. Mi gira la testa e mi fa male lo stomaco”. E così anche – stando ad alcune testimonianze di genitori che hanno scritto al mio giornale – altri ragazzi che hanno desistito dal loro intento. Ad un certo punto, come mostrano le foto, sono arrivate le forze dell’ordine perchè la situazione era diventata davvero incontrollabile. Tra l’altro, non esistevano transenne ed i ragazzi si facevano strada come meglio potevano. Ovvero, sgomitando e spingendo.

Giulia, fortunatamente, una volta rientrata a casa, si è subito ripresa e mi auguro che sia stato lo stesso per gli altri ragazzini che hanno accusato malori dovuti al caldo ed alla ressa, ma forse bisognerebbe rivedere un po’ il sistema di queste iniziative (che, se organizzate meglio, sono certamente ben accette) perchè quello che dovrebbe essere un piacere per i nostri ragazzi non possa trasformarsi in una brutta esperienza.

 

Pamela Spinelli

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8 COMMENTI

  1. E’ sempre stato così, i NO di noi genitori quelli che ci fanno male al cuore hanno sempre insegnato ai nostri figli come è la vita. Sono la mancanza di questi NO che fanno la differenza. Ma la cosa peggiore è considerare, ora che siamo “grandi”, che i NO che ci dicevano i nostri genitori erano sbagliati, lo ritenevamo allora e lo riteniamo pure adesso, concedendo ai nostri figli quello che a noi non è stato concesso. Un mio semplice pensiero. Buona domenica.

  2. Da schifo ho avuto la stessa esperienza. Mia figlia di 12 anni dopo 6 ore di fila non ce l ha fatta più e a dovuto arrendersi a quella fila indomabile di ragazze e donne più prepotenti di lei Arrivata quasi vicino alla porta si è sentita male ed è dovuta uscire.Mi è dispiaciuto tantissimo e ho provato a parlare con la sicurezza con la polizia che era dentro se potevano fare qualcosa per quell autografo tanto ambito ma non ce stato niente da fare. Non c’era organizzazione

  3. Maria da cisternino. E’ propio vero queste iniziative vanno riviste.anche mia figlia a desistito e da persona inteligente ha capito che non valeva la pena fare una fila interminabile sotto il sole e rischiare di sentirsi male.E poi una maglietta 20€ veramente ladri.

  4. Io ho portato mia figlia Giulia di 13 anni in Bicocca a Milano e con CD Deluxe comprato su Amazon come scritto sul sito irama in tour effettivamente lo hanno incontrato prima degli altri e senza ore e ore di coda e file. Lui iniziava alle 17 loro lo hanno incontrato dalle 15.30 alle 17

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