BRINDISI – Tutti abbiamo ancora negli occhi lo stupore e la meraviglia di quando, per la prima volta, abbiamo attraversato il “nuovo” lungomare Regina Margherita. Le palme, le chianche bianche, la sensazione di avere a disposizione spazi molto più ampi rispetto al passato.

Anche la nuova illuminazione artistica, seppur da subito criticata per la scarsa luminosità dei lampioni, rivestiva il lungomare di eleganza grazie a faretti che impreziosivano le palme, a strisce di led sulla pavimentazione ed a luci di servizio lungo tutta la banchina. Un senso di orgoglio ci ha pervaso cuore ed anima, facendoci sperare che Brindisi, finalmente, avrebbe potuto disporre di un fiore all’occhiello sul quale puntare per richiamare centinaia di turisti.

Sull’onda dell’entusiasmo sono sorti, nel primo anno, nuovi locali che, insieme a quelli storici, hanno reso quel tratto ancora più gradevole, con tavolini, sedie e gazebo a fare da cornice. Grazie a questa ritrovata piazza d’acqua si sono potuti organizzare grandi eventi, i quali hanno attirato in città decine di migliaia di visitatori. Basti pensare alla tappa del Mondiale di motonautica, alla serie di concerti e spettacoli che hanno animato le calde serate d’estate, ai Sapori del Mediterraneo, al Medieval fest, al Salone della nautica (quando era ancora evento dei brindisini), al maggiore risalto acquisito dalla Regata Brindisi-Corfù.

D’estate, quindi, la città viene frequentata quotidianamente da turisti, avventori dalle zone limitrofe e brindisini che hanno riscoperto il gusto di una passeggiata sul porto. Ma qual è la situazione da ottobre fino all’arrivo delle prime belle giornate?

lungomare

In autunno ed in inverno, purtroppo, il lungomare assume le sembianze di una tundra siberiana. Le cause di tale desertificazione sono da imputare a vari fattori.

illuminazione

Di certo la sciatteria palesata dagli amministratori locali verso il decoro urbano è l’elemento che più incide e desta rabbia; il lungomare, difatti, a distanza di soli quattro anni dall’inaugurazione, si presenta sporco e buio, mortificando coloro i quali desiderino invece godere appieno di quel magnifico luogo. Lo stato dell’arte fa registrare luci di servizio della banchina fuori uso per via di un blackout verificatosi in concomitanza della regata del 2013, durante la quale il sovraccarico della linea elettrica (causato dal basso amperaggio della stessa) ha messo fuori uso l’impianto. La competenza per la risoluzione del problema è dell’Autorità Portuale ma, a quanto pare, né la stessa, né il Comune (che potrebbe fungere da pungolo) hanno interesse a ripristinare la situazione.

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Se non bastasse, anche buona parte dei lampioni, dei led della pavimentazione e dei faretti che illuminano le palme sono spenti da mesi, senza che l’amministrazione comunale (in questo caso la competenza è sua!) muova un dito per intervenire e restituire la bellezza originaria del luogo nelle ore serali.

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Insomma, la materia prima che offre questa straordinaria città è di primissima qualità ma, come sempre, ci vuole qualcuno che sappia lavorarla sapientemente.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

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