“Il fotovoltaico è una scelta giusta ma non può essere un’operazione invasiva”

Negli anni scorsi, agevolata da alcuni indirizzi politici, si è verificata una installazione massiva di impianti fotovoltaici ed eolici che hanno alterato la fisionomia e la destinazione delle campagne pugliesi e, in particolare, di quelle brindisine. Si voleva arginare l’esagerato uso del combustibile carbone e quella scelta sembrava costituire una risposta puntuale e immediata. La Puglia e la provincia brindisina primeggiavano nella classifica nazionale per energia prodotta da fotovoltaico. La stampa locale nei giorni scorsi ha riportato i dati forniti da GSE (Gestore Servizi Energetici) dai quali risulta che la Puglia vede istallato sul suo territorio il 13,2% di tutta la potenza fotovoltaica presente sul territorio nazionale, con 46.253 impianti e una produzione energetica che la pone sempre al primo posto con il 15,2% di quella totale.

A Brindisi risultano installati 5122 impianti che sono davvero tanti considerato che si tratta della provincia pugliese più piccola. Nonostante questi dati la nostra provincia viene quindi presa d’assalto da chi intende persegue l’obiettivo di realizzare nuovi impianti che, a quanto sembra, dovrebbero gravare  su oltre 500 ettari di terreno.

Non c’è dubbio che per uscire dall’uso di combustibili fossili, la strada non può che essere quella delle fonti alternative ma occorre dire con buon senso e moderazione per evitare sprechi di energia e alterazioni del “modus vivendi” delle popolazioni interessate. Moderazione e buon senso necessari per evitare specialmente nelle fasi transitorie ingenti danni all’agricoltura e al paesaggio per non commettere gli errori del recente passato.

Occorre agevolare l’installazione di impianti fotovoltaici nelle aree inquinate, sui tetti degli edifici pubblici e privati, sui capannoni e sulle pensiline dei parcheggi, per dar luogo ad un ragionato fotovoltaico diffuso per evitare che vengano sottratti terreni all’uso agricolo e speculazioni con interventi della magistratura.

Crediamo sia opportuno che il sindaco di Brindisi si adoperi per introdurre nel Piano Urbanistico Generale, che è in via di elaborazione, tutte le necessarie scelte e regole finalizzate alla tutela, in agro di Brindisi, dei terreni agricoli nel loro complesso evitando discutibili disparità di trattamento. E crediamo anche che sia necessario che il Presidente della Provincia dia un chiaro segnale politico sensibilizzando i sindaci dei comuni sull’esigenza di tutelare il loro territorio. Così come sarebbe opportuno che il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sospenda il rilascio dei permessi degli impianti in questione in attesa dell’aggiornamento del Piano Energetico Ambientale Regionale.

FORUM AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO

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