Forestale, sanzionato venditore di funghi epigei senza autorizzazione

funghi

CEGLIE MESSAPICA – Il personale del Comando Stazione Forestale di Ceglie Messapica, a seguito di diversi controlli in materia di raccolta e vendita di funghi epigei, ha contestato ad un venditore ambulante del Comune di Ceglie Messapica una sanzione amministrativa pari a 344 euro per la mancanza dell’Autorizzazione Comunale alla vendita dei funghi freschi.

Oltre alla certificazione di avvenuto controllo, rilasciata da parte del personale della ASL di Brindisi e necessaria per garantire la commestibilità dei funghi, è infatti indispensabile l’autorizzazione del Comune di cui il venditore è risultato sprovvisto.

L’autorizzazione comunale per la vendita di funghi epigei è una pratica di carattere amministrativo che, se in apparenza poco o niente ha a che vedere con la tutela della salute dei consumatori, rappresenta in realtà un ulteriore controllo ed una garanzia aggiuntiva a tutela della salute dei consumatori.

L’osservanza di tale normativa che, prescrive il possesso da parte del rivenditore di una specifica autorizzazione relativa all’attività di commercializzazione di funghi freschi epigei, fa infatti sì che si eviti che il raccoglitore occasionale, dopo aver raccolto funghi, si improvvisi anche venditore, con tutti i rischi che ciò potrebbe comportare.

E’ il caso di sottolineare che sono autorizzati alla raccolta dei funghi epigei solo coloro che hanno superato gli esami per il conseguimento dell’apposito tesserino, che viene rilasciato alla fine di un corso finalizzato sia al riconoscimento delle specie fungine chealla conoscenza dei rischi che il consumo di alcune di esse (da lasciare rigorosamente dove sono state trovate !) potrebbe procurare all’incauto consumatore.

E, se la certificazione di controllo rilasciata dalla ASL garantisce la commestibilità dei funghi raccolti, essa non dice niente in merito all’effettivo possesso del sopra citato tesserino da parte del raccoglitore, il quale potrebbe esserne sprovvisto, e pertanto essere un raccoglitore abusivo; in quanto privo di una preparazione specifica, questi potrebbe non essere in grado di distinguere le specie commestibili da quelle potenzialmente o sicuramente pericolose.

A differenza dei funghi coltivati, che sono fatti crescere in condizioni standard ed appartengono ad un’unica specie, nel paniere del cercatore di Funghi trovano infatti posto esemplari di diverse specie, ognuna con le sue caratteristiche e con le sue potenzialità. Ed è sufficiente che in un pentolone di funghi ce ne sia uno velenoso, o anche tossico o ancora, più semplicemente, in cattivo stato di conservazione, per rendere l’intera zuppa di funghi in grado di provocare danni che il più delle volte si risolvono in disturbi a carico dell’apparato digerente, ma che possono portare a problematiche ben più gravi fino ad arrivare, nei casi peggiori, alla morte.

L’autorizzazione comunale alla vendita dei funghi freschi rappresenta pertanto un’ulteriore importante griglia di controllo per far sì che un’attività come la vendita di Funghi freschi derivati dalla raccolta non possa divenire fonte di pericolo per l’ignaro acquirente e per i suoi familiari.

Nei prossimi giorni si prevede di continuare le attività di controllo sulla vendita di funghi, in particolar modo nei confronti dei venditori occasionali, per evitare che la consumazione di un piatto di funghi non arrechi danni imprevedibili e potenzialmente molto gravi.

 

LASCIA UN COMMENTO