BRINDISI – “Chiederò il risarcimento danni ad Enel. Ma ciò che mi preme sottolineare è la tracotanza con cui Enel tratta i clienti”.

La denuncia è del dottor Giuseppe Marasco, amministratore di due aziende brindisine che si occupano di software e servizi informatici: la “Perauto Informatica” e la “Software e Servizi”, entrambe ubicate ai civici 33 e 37 di via Dalmazia. Ebbene, ieri a mezzogiorno, un suo dipendente (le due aziende ne contano 37 complessivamente) ha consegnato al dottor Marasco un foglio che era affisso con il nastro adesivo all’altezza del numero civico di una delle sedi, con il quale l’Enel informava che oggi, giovedì 27 ottobre, dalle ore 10 alle ore 18, l’erogazione dell’energia elettrica sarebbe stata interrotta.

“Inizialmente – dice Marasco – ho pensato alla ‘burla’ di qualcuno, considerata l’assurdità della cosa. Poi ho deciso di verificare, telefonando all’Enel e, purtroppo, ho avuto conferma. Mi chiedo: come possono pensare di togliere per una giornata intera la luce a due aziende, ma a tante altre aziende ed uffici che insistono in questa zona, con tutti i danni che ne conseguono? Io ho 4mila clienti in tutta Italia e, tra questi, Unipol Sai, Cattolica Assicurazioni, Wolswagen Leasing e tante altre ancora. Aziende alle quali destino a testa, giornalmente, almeno 8 dipendenti; aziende che hanno bisogno di assistenza continua e che non hanno solo i propri software, ma tanti altri ad esse collegate. Siamo sottoposti, quindi, a tantissimi clienti che domani faranno certamente reclamo per i ritardi nelle consegne. Tra l’altro, sto per lanciare un nuovo prodotto, una nuova ‘app’ gratuita, chiamata “Chiamo il mio” che sarà operativa dal 1° novembre e che consente, a chi la possiede, di crearsi una rete di nominativi fiduciari per prestazioni o per servizi: panettieri, parrucchieri, medici, carrozzieri, ristoranti e così via. Ritengo che – stante il fatto che non mi risulta si tratti di un’emergenza – Enel avrebbe potuto programmare questo intervento a partire dalle ore 16 o nella giornata di sabato. Lavoro da 60 anni, ho 40 persone, mie dipendenti, con cui sto cercando di superare questa maledetta crisi, ci impegniamo alacremente per riprendere l’economia…e cosa vedo? Solo tanta tracotanza e superficialità. Come può accadere una cosa del genere in un’area in cui insiste proprio una centrale Enel? Oggi sono comunque qui, in azienda, senza luce ed ho dovuto detto ai miei dipendenti di non venire a lavoro. Per questo motivo, oltre a quello che sarà il danno che chiederò come risarcimento  – ho già scritto ad Enel un telegramma – mi chiedo si possa avere così poca considerazione del lavoro altrui in un momento come quello attuale?”.

perauto

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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