Elefante (PD): “Il coraggio del cambiamento”

Antonio Elefante

Quella che adesso può essere considerata terza repubblica ( definizione poco affascinante a mio parere) risulta probabilmente il corso storico peggiore dal dopo guerra in poi in quanto, non solo eredita tutte le traversie del passato, ma si presenta con due elementi sociopolitici predominanti: da un lato continui annunci e slogan di un mondo inesorabilmente sempre più virtuale, dall’altra, la peggiore crisi di identità politica nel senso idealistico e rappresentativo del termine. Se il primo elemento è figlio dei nostri tempi ed adeguarsi è inevitabile quanto necessario, il secondo è la risultanza chiara ed innegabile di passate volontà politiche, motivo di evidenti fallimenti di gestione della cosa pubblica.

Una conduzione fallimentare della seconda repubblica, lo sfaldamento dei partiti e una serie di leggi, tra le quali la Bassanini, hanno portato la politica a destituire se stessa.

Tale fallimento generale ha visto,  pian piano ridurre in maniera consistente i fondi tanto da rendere una missione impossibile ogni azione atta ad amministrare.

Ovviamente quanto appena detto non vuole apparire come attenuante, ne’ tanto meno vuole essere una resa anticipata a far morire, un minuto dopo le elezioni, le tante attese che accompagnano sempre le maggioranze vittoriose alle urne. Ma è inutile negare come questo atteggiamento passivo si impone fortemente in ogni amministrazione che deve governare.

Da qualche decennio ormai ci si è quasi rassegnati a dover amministrare, rimanendo legati ad una ciclicità continua amministrativa d’ufficio quasi obbligata, che porta avanti esclusivamente ciò che si eredita e, solo rarissime volte, procede con azioni che attuano ciò che all’istante si presenta. Possiamo anche per un attimo pensare che tale rassegnazione possa essere la causa di ogni male? Possiamo pensare che questa sia la stagnazione dentro la quale la stessa politica si è oramai destituita? Io credo di si!

E’ proprio questa la sfida principale che la Politica, intesa come pensiero filosofico aristotelico, deve inevitabilmente accettare.

Se infatti da tempo ha perso quella facile e accomodante conduzione amministrativa della cosa pubblica tipica della prima repubblica, ancor di più ora deve convincersi ad uscire da questa obbligata stagnazione causa della seconda di repubblica. Come?

Serve una reale voglia di cambiamento, coraggio nella scelte da fare e chiusura con alcune situazioni stagnanti tipiche del passato.

Bisogna uscire da quella vecchia abitudine che porta, rispetto a grandi temi ed importanti opere, a preoccuparsi di posizionarsi tra i pro e i contro delle decisioni, non considerando che la politica dovrebbe, invece, sedersi a tutti i tavoli di rappresentanza territoriali, uscire dal ruolo di spettatore inerme e divenire protagonista, per lo più con la capacità di proporre, in ogni modo alternative e non di accettare o rifiutare in maniera assolutamente passiva.

Volendo tradurre questo discorso teorico in azioni pratiche e concrete per la città, in qualità di consigliere comunale del PD, partito di maggioranza relativa di governo, mi permetto di proporre alcuni spunti immediatamente attuabili:

– con riguardo alla situazione del porto propongo, attraverso l’autorità portuale, di renderlo funzionale nel rispetto delle nuove regole del trasporto via mare, non potendo fare a meno di prendere in considerazione le grandi opere a noi presentate;

  • nell’ambito sociale spingo ad ufficializzare quanto prima, così come deliberato all’unanimità dal Consiglio Comunale, l’affidamento della struttura confacente alle esigenze delle associazioni dei bambini autistici, assicurando alla Provincia di Brindisi un Centro Polifunzionale sull’Autismo.

  • Con riguardo all’edilizia ed all’emergenza abitazioni, suggerisco di donare ad aziende private, attraverso manifestazioni di pubblico interesse, i terreni su cui insistono degli immobili pericolanti ed ingombranti, al fine di sviluppare l’edilizia privata, in cambio della costruzione di alloggi pubblici su altri terreni, risolvendo la questione abitativa, che oggi costa al Comune più di mezzo milione di euro l’anno e che vede ferma una graduatoria case all’anno 2007;

  • con riguardo all’igiene urbana propongo di istituire una graduatoria con requisisti chiari ed oggettivi, tenendo conto che tale servizio necessita di almeno 40 unità lavorative a contratto a termine e magari pensare anche di aumentare, rispetto all’attuale capitolato, il numero minimo di unità a tempo indeterminato, passando dai 220 attuali ad un numero superiore visto che la nuova riforma del lavoro voluta dal governo ( Decreto Dignità), porterebbe i 40 contratti a termine ad essere continuamente sostituiti, facendo morire non solo la possibilità di un lavoro definitivo ai precari, ma perdendo ogni volta anche la professionalità acquisita.

  • Con riferimento alle ex aree abusive o abusive, ritengo opportuno sia il caso di intervenire al risanamento ed alla completa urbanizzazione, che porterebbe alle casse comunali introiti immediati ed imposte locali derivanti dalla regolarizzazione delle stesse aree urbane.

  • Nell’ambito dello sviluppo urbanistico e turistico propongo di intervenire su precisi segmenti del territorio locale tutelando al tempo stesso, il paesaggio naturale come ad esempio Costa Nord ed altre zone della città

  • con riguardo alla progettazione di aree già definite, suggerisco di realizzare quei progetti già definiti nel recente passato, capaci di essere attrattivi da un punto di vista commerciale, quali ad esempio la zona del Piazzale Lenio Flacco, con nuovi chioschi che portino avanti attività già presenti in loco da quarant’anni.

  • Con riguardo infine ai piccoli esercenti, consiglio di venire incontro ai piccoli esercizi commerciali che hanno dovuto subire l’invadenza dei grandi centri commerciali, applicando quella delibera start up, voluta dal governo di centro-sinistra del 2013.

Potrei continuare in questa sequela infinita di proposte che, a mio avviso, avrebbero le facili risposte che la politica è obbligata a dare.

Chi governa ha la responsabilità, nel rispetto della propria visione del mondo, di tener conto dei tanti scenari presenti sul nostro territorio, quelli stessi scenari, che a volte possono essere distanti anche da quella che è la nostra visione. Ma è proprio lì che si dimostra la capacità di governo, sforzandosi di mettere in pratica quante più opportunità possibili per far crescere il territorio

Meno saranno le speranze che faremo morire, più la politica trasformerà quelle promesse in evidenti certezze.

Se siamo giunti a questo punto è solo per colpa della mancanza di azione e propositività della politica passata e dei suoi rappresentanti che non hanno voluto accettare questa nuova sfida, percorrendo la strada obbligata del non fare o del cullarsi nell’oblio della politica (ut supra), a differenza di questa Maggioranza che, cogliendo ( SPERO) la sfida attuale, ha promesso di cambiare la storia e come tale, ha l’obbligo di stravolgere il passato ed inevitabilmente l’attuale presente.

CONSIGLIERE COMUNALE PD BRINDISI

ANTONIO ELEFANTE

LASCIA UN COMMENTO