Dimagrire o perdere peso? Poche e semplici regole per dimagrire in modo SANO

La maggior parte dei pazienti che si avvicina ad un percorso dietetico, si focalizza sulla perdita di peso.
La domanda che faccio a questi pazienti è : lei vuole dimagrire o perdere peso?Dimagrire significa perdere grasso. Il dimagrimento auspicabile è quello che fa diminuire la percentuale di massa grassa nei distretti corporei che ci interessano, salvaguardando la massa grassa in altri distretti (primo fra tutti viso) e soprattutto salvaguardando e magari incrementando la massa muscolare a livello globale.
Questo perché, aumentare la massa muscolare significa:
1) diminuire il grasso. Infatti, il muscolo, anche solo per restare attivo, necessita di una energia.
2) Aumentare il proprio metabolismo basale e cioè l’introito calorico giornaliero che ciascuno di noi deve assicurarsi per mantenere il proprio peso corporeo.
3) Dare forma ed armonia al nostro corpo.
Non tutti sanno però che il muscolo pesa più del grasso, quindi, in un percorso di dimagrimento, può succedere che il peso complessivo aumenti, ma la percentuale di massa grassa diminuisce. Al contrario di quello che si può pensare, questo rappresenta un ottimo risultato, in quanto si è ottenuto un dimagrimento, ma anche un aumento delle potenzialità sia in termini energetiche attuali che future, e cioè, più massa magra abbiamo e più è facile dimagrire.
È molto facile far perdere peso ad i pazienti, il lavoro migliore però, è quello di farli dimagrire in maniera stabile. In molti casi, Quando pazienti che hanno fatto diete in altra sede con perdita di peso importante si rivolgono a me come medico estetico per ripristinare una tonicità di tessuti o volumi di viso e corpo persi , la situazione che trovo facendo valutazione con inbody test (test di valutazione della composizione corporea generale e segmentale) e antera 3d( analisi multispettrale cutanea) , è quella di una importante ipotonia muscolare, con svuotamento e sofferenza del tessuto connettivo ( alloggiamento di vasi sanguigni, linfatici, elastina collagene e fibroblasti), che provoca un invecchiamento repentino di cute e sottocute.
Inoltre quello che mi capita di constatare come medico di famiglia, valutando le analisi cliniche di questa tipologia di pazienti , è un peggioramento di alcuni parametri ematici , tra i quali gli indici di infiammazione e i valori che regolano il sistema immunitario ( ci sarebbero mille esempi, ma uno che magari in questo periodo può servirci di più per stare attenti, è quello che una dieta che non tenga conto del fabbisogno proteico di ciascuno di noi, possa limitare l l’efficacia del nostro sistema immunitario, non tutti sanno infatti che il nostro corpo, per produrre anticorpi igg ed igm ha bisogno di proteine). Importante è quindi, salvaguardare fabbisogni e strutture corporee.Tra i fabbisogni fondamentali, ci sono quelli di vitamine, Sali minerali, atti al mantenimento di un sistema immunitario pronto a combattere. Quindi sono da bocciare le diete troppo drastiche, che escludono completamente frutta e verdura. Il sistema immunitario funziona meglio se lo stato di infiammazione globale è basso, quindi una dieta che tenga presente questo, può aiutarci. Lo stato infiammatorio legato agli alimenti è molto soggettivo, e non è certamente questo il momento di recarsi in laboratorio per eseguire eventuali esami ematici. In linea di massima qualsiasi alimento che venga consumato troppo frequentemente, a lungo andare può essere proinfiammatorio, maggiormente gli alimenti a base di cereali raffinati, cosi come la frutta e la verdura, non di stagione. Quindi è sempre preferibile variare gli alimenti e preferire quelli di stagione. Come già illustrato, Il sistema immunitario funziona anche grazie alle proteine. Quindi salvaguardare la quota proteica, può essere di aiuto. A proposito di ciò, numerosi studi stanno dimostrando che la quantità di massa magra e la capacità di esercizio, sono inversamente proporzionali alla ospedalizzazione nei pazienti affetti da covid19. Inoltre qualche giorno fa, durante il congresso nazionale dell’ADI i colleghi ospedalieri, evidenziavano il fatto che i pazienti che vengono ospedalizzati, arrivano già in uno stato di profonda ipotonia muscolare, che non aiuta il decorso della patologia.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

MEDICO DI FAMIGLIA CONVENZIONATO CON SSN

 

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