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Un libro, questa settimana, cui riservare una collocazione quanto meno singolare (perfetto l’armadietto in cui si è soliti riporre i farmaci) e per il quale straordinariamente suggerirei di limitarne la consultazione al momento del bisogno: è Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno di Ella Berthoud e Susan Elderkin, pubblicato da Sellerio.

libro diana

L’arguto volume, organizzato per compilazione in ordine alfabetico dei più diffusi disturbi, si propone di individuare i libri giusti e dalla comprovata efficacia per contrastare i sintomi e ragionare sulle cause dei molti, comunissimi, malesseri e ossessioni che affliggono corpo e mente. Con posologie semplici da tenere a mente anche qualora si appartenga al genere ontologico dei distratti congeniti – «un romanzo (o più d’uno) da leggere a intervalli regolari» –, questo ironico prontuario di medicina prescrive terapie contro claustrofobia, costipazione, sofferenza da amori non corrisposti, attacchi di panico e tonsilliti. Inoltre, la lettura dell’indice riserva utilissime rivelazioni: se Dona Flor e i suoi due mariti e La bottega dei miracoli di Jorge Amado dimostrano una certa efficacia nel trattamento, rispettivamente, dell’inappetenza e della paura di volare, Jane Austen in Orgoglio e pregiudizio offre ottimi antidoti all’arroganza. Se, invece, capita di essere afflitti da tristezza per un genetliaco incombente, nessun farmaco riuscirebbe a svolgere azione terapeutica migliore di Figli della mezzanotte di Salman Rushdie, mentre Ritratto dell’artista da giovane di James Joyce produrrebbe effetti positivi nel trattamento da prevedersi nel caso di alluce che va a sbattere contro una porta: se il dolore, notevole ma di breve durata, va stoicamente sopportato, ottima azione analgesica verrebbe dal turpiloquio o, più urbanamente, dalla recitazione dei primi sette righi di quest’opera, musicali e ossessivi. Ed è la vita che si affaccia dalle pagine di questi libri, mentre a noi è concesso il piacere immenso di scoprire nuove storie: taumaturgiche e prive di effetti collaterali.

Di Diana Politano




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