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Federico Pace, scrittore e giornalista – nonché fine esegeta del senso più profondo del viaggiare –, torna in libreria con un nuovo, affascinante volume dedicato al tema dell’andare altrove. Dopo Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza e La libertà viaggia in treno, Controvento (Einaudi) getta uno sguardo entro le sottilissime pieghe delle vite dei celebri protagonisti, raccontandocene i viaggi che hanno segnato un’inversione, una rottura, un ritorno.

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Le ventisette storie che il libro raccoglie (ventotto, anzi: il primo è il viaggio di Pace bambino quando «un passo più in là, un movimento ampio o breve. Andare via proprio in un certo momento. È allora che le cose cominciano ad accadere») si rivelano guida utilissima a tracciare un’appassionante fenomenologia del viaggiare: se legami e battaglie, origini e mutazioni, lacerazioni e riconquiste sono solo alcuni degli impulsi e delle destinazioni  dell’andare, Pace si fa aedo del viaggio verso l’ignoto di Oscar Niemeyer allorché accetta l’incarico di progettare Brasilia, di pensarla e di costruirla misurandosi con l’enigma dell’immaginazione; o della rinascita di Frida Kahlo che cristallizza in Mi nascimiento il nodo cruciale in cui si stringono i cuori di chi ancora è e di chi più non è; o, ancora, della metamorfosi di David Bowie durante il viaggio in Transiberiana quando il mondo che scorre fuori dal finestrino – così tremendamente desolato, inviolato, talmente semplice e ridotto a forme elementari da risultare incomprensibile – rende urgente il tempo di riconquistare l’umanità e, di lì a poco, l’abbandono della veste aliena di Ziggie, le cui parole «ora suonavano diverse, davvero aliene, al cospetto di quel mondo vasto, assoluto e maestoso». E poi ancora Fernando Pessoa, Joni Mitchell, Franz Kafka, Albert Einstein, Vincent Van Gogh, Gabriel Garcia Marquez: istantanee di viaggi che espongono all’inatteso, alla paura, alla perdita e al desiderio, sancendo al contempo l’avvicinamento autentico ad una parte di noi che altrimenti sembra sfuggire. Forse i migliori viaggi iniziano proprio così: col passo che si muove in direzione opposta a quella finora battuta, e controvento.

Diana A. Politano 

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