Si è svolto ieri il convegno conclusivo dedicato alla salvaguardia della biodiversità pugliese, un evento che ha posto l’accento sulle specie autoctone e in via di estinzione. Numerose aziende agricole, ricercatori e associazioni hanno partecipato per discutere i risultati raggiunti e le prospettive future nella valorizzazione delle varietà locali, in collaborazione con università e istituzioni mediche.
Le aziende e i ricercatori hanno presentato progetti di rilievo, evidenziando i progressi ottenuti:
- Identificazione e Studi Genetici: Sono state individuate varietà autoctone come melanzane, peperoni, caroselli della provincia di Lecce, la melanzana bianca di Tricase, il pomodoro di Manduria e la cicoria di Mola di Bari. Grazie alle ricerche genetiche, è stato possibile studiarne la resistenza alle malattie e le caratteristiche nutrizionali.
- Valorizzazione e Mercati: La cicoria di Mola di Bari, recentemente insignita del marchio IGP, è stata al centro di interventi che hanno messo in luce la sua esportazione verso mercati nazionali ed esteri. Anche le varietà selvatiche, come la senape, sono state riconosciute per le loro applicazioni in ambito alimentare e medico.
- Collaborazioni in Farmacologia: Importanti studi in collaborazione con l’Ospedale De Bellis di Castellana hanno analizzato le proprietà antitumorali ed epatiche di alcune colture selvatiche.
Tra i protagonisti del convegno, Vincenzo Pugliese dell’Azienda Agricola Pugliese ha raccontato come la sua realtà, rappresentata in questa occasione da ben quattro generazioni della famiglia, stia lavorando con l’università per la reintroduzione e la diffusione di meloni antichi come il “Feddi Feddi,” il “Gialletto,” e il “Charleston.” Pugliese ha anche illustrato le strategie per sensibilizzare i consumatori, tra cui la degustazione di prodotti crudi e cotti, con l’obiettivo di promuovere la cultura della biodiversità.
La presenza delle quattro generazioni dell’Azienda Agricola Pugliese ha testimoniato l’importanza di tramandare il valore della tutela del patrimonio agricolo locale, un impegno che unisce tradizione familiare e innovazione scientifica.
Il convegno ha confermato l’importanza di tutelare il patrimonio di biodiversità pugliese, un valore cruciale per l’economia locale e per la sostenibilità ambientale. La passione e l’impegno delle aziende, unite alle competenze scientifiche delle università, hanno dimostrato che la salvaguardia delle colture autoctone può aprire nuove opportunità sui mercati nazionali e internazionali, consolidando il legame tra tradizione e innovazione.