Con una telefonata salva una neonata

Sarebbe potuta trasformarsi in tragedia la giornata dell’Epifania.

Le prime parole udite in una telefonata giunta al 118 sono state: “Correte, mia figlia non respira piu’, sta morendo”. La sua bambina di 2 mesi era diventata cianotica mentre era intenta a poppare, e poco dopo aveva smesso anche di respirare. Neanche un pianto e nessuna risposta alle sollecitazioni della madre.L’infermiere di turno alle ore 13:00, ha subito assunto il controllo della situazione: “Signora non perda la calma, faccia subito a sua figlia le manovre che le sto per dire”.L’infermiere, attraverso semplici frasi, impartisce le manovre di rianimazione alla madre dal telefono, che a sua volta le urla al marito che le esegue sulla piccola.

La bambina viene posizionata sulla coscia del papà a testa in giù e riceve in modo alternato pacche sulla schiena, tra le scapole, e dopo essere stata girata di 180 gradi compressioni sulla metà dello sterno, effettuate con due dita.

“Non succede niente”, grida la madre.

“Signora – replica l’infermiere – ripeta le manovre, faccia esattamente quello che le dico”.

Al termine si due interminabili minuti drammatici trascorsi nell’effettuare le operazioni dettate dall’infermiere, la bimba riprende a respirare.

“Sta piangendo”, grida la madre, “piange”.

Subito dopo soli 7 minuti dalla chiamata, arriva l’ambulanza, e la neonata che ha ripreso un’attività respiratoria normale, viene comunque trasferita presso il Pronto soccorso per accertamenti. Attimi che costano una vita.

Massimo Galantucci

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