Colpo Gobbo: “VIABILITA’ SCIAIA TRA PARALISI E FANTASCIENZA” – di Bastiancontrario

E’ l’argomento d’attualità, anzi l’enigma del giorno: Come portare i brindisini al mare senza recare danno ai poveri abitanti della Sciaia. Un problema che ricorda quello dell’uomo (il nostro sindaco?) che deve portare sull’altra riva un cavolo, una capra e un lupo, ma ha a disposizione soltanto una barca che può portare due persone…L’unica cosa certa è che sono cavoli amari! Il problemaccio è annoso, non è stato mai preso di petto e per tempo, ed eccoci qua, “ncanna ‘ncanna” alla stagione, ad assistere alle arrampicate sugli specchi. Il sindaco Rossi ha rilasciato una “dichiarazione d’intenti” in cui promette di trovare una soluzione soddisfacente per tutti, accennando ad un possibile senso di marcia obbligatorio in direzione mare per via Maestri del lavoro (la via della IAM, tanto per intenderci), con ritorno possibile tramite senso unico su via Materdomini. E i domiciliati del quartiere Sciaia? Anche loro costretti al giro turistico per tornare a casa dal lavoro o dalla spesa? Oppure i loro mezzi (auto e moto) saranno dotati di un contrassegno abilitante speciale, una specie di green pass residenziale? Mah, pare tutto un po’ macchinoso… A volte, proprio i casi più complessi hanno una soluzione semplice che è lì, sotto gli occhi di tutti, epperò… non c’è miglior cieco di chi non vuol vedere! Il famigerato tunnel strozzato e semaforato, presenta, sul lato destro, in direzione mare, due ingressi inutilizzati dell’Aeroporto, uno subito prima del semaforo, ed un altro subito dopo. Si tratta di una striscia di circa sessanta metri di lunghezza per la quale l’Amministrazione avrebbe già da tempo dovuto aprire una trattativa per la cessione ai fini di pubblica utilità. Con un lieve arretramento del muro perimetrale che delimita l’area aeroportuale e con una spesa assai modesta, si sarebbe risolta ogni criticità viaria istituendo il by pass a senso unico verso la marina (anche per mezzi pesanti di altezza superiore ai 3,30 metri), eliminando, finalmente, l’odioso semaforo. Un’altra notevole mano l’avrebbe data la “circolare del mare”, anche applicata in forma ridotta, e cioè con motobarche veloci di collegamento banchina porto- porticciolo turistico, magari solo per il periodo estivo, ma, anche qui, niente di niente. Ed ora si rincorrono soluzioni attaccate con lo sputo. Io non sono pessimista, sono soltanto realista. Credo che anche quest’anno saremo chiamati al sacrificio e alla sofferenza. Per risolvere davvero il “caso Sciaia” dovremo aspettare un ritorno al futuro, quando magari Brindisi avrà il suo bravo tunnel del San Bernardo (noi lo chiameremo “Il traforo di San Teodoro”, che fa anche rima), una galleria che porterà i brindisini direttamente al mare attraverso una rete di tunnel che partirà da ogni quartiere cittadino. Oppure andremo alla spiaggia con le nostre potenti “Macchine volanti”, quelle che già da un pezzo abbiamo visto nei fumetti e nei film di fantascienza,chissà, mai dire mai!

Bastiancontrario

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2 COMMENTI

  1. Quel ponte è lì da sempre e nessuno se n’era mai preoccupato. E bastato che qualcuno se ne interessasse per fare uscire fuori i famosi tuttologi brindisini, imbattibili quando c’è suggerire, criticare, rimproverare, comodamente seduti sulla poltrona di casa. Forse ci si dimentica che quella intorno, prima e dopo il ponte è zona di pertinenza dell’aeronautica militare e non è semplice appropiarsene. Ci vuole tempo e pazienza. Ma per i brindisini no, per loro è tutto più facile, loro sanno, nella loro eterna saccenza, come si potrebbe fare. Anche se al governo della città citta ci fosse un’amministrazione giapponese il problema sarebbe sempre lo stesso, i brindisini. Incapaci, invidiosi, ignoranti.

  2. Grazie al sig. Emilio per i complimenti fatti ai brindisini. Incapaci, invidiosi, ignoranti.
    Mi piacerebbe sapere la sua nazionalità e io mi scuso per essere un Brindisino che spera in amministratori capaci non per forza giapponesi o australiani.

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