Colpo Gobbo: “IL MAESTRO DEL GRILLO” – di Bastiancontrario

Le frizioni e le liti tra musicisti, inclusi i direttori di orchestra, sono leggendarie. Si parte dalla ruggine tra Mozart e Salieri e tra Liszt e Schumann, si passa tra la rivalità di Toscanini con de Sabata e Mahler e si arriva ad oggi, al caso Muti-Chailly. Qui non si può parlare di lite, perché non c’è stata. I fatti sono noti. Martedì scorso Riccardo Muti dirige i Wiener Philharmoniker alla Scala. A fine spettacolo, il collega e direttore musicale della Scala, Riccardo Chailly si presenta nel camerino dell’altro Riccardo per complimentarsi con lui. Apriti cielo!Il divo si esibisce in una scenata alla Sgarbi: “Chi sei, cosa vuoi! Ma non mi rompere i co… Avevo detto che volevo incontrare solo gente graditaaa!”. Il povero Chailly incarta e porta a casa, gira i tacchi e se ne va… muti e contrariato. L’ottuagenario divo dall’ala crinale incredibilmente ancora corvina (qualcuno lo chiama “Riccardin dal ciuffo), non è nuovo a tali velenosi attacchi. Li ha già portati in passato ad altri colleghi, e a musicisti, sovraintendenti, cantanti. E’ la sua cifra comportamentale, quella che lo fa iscrivere d’ufficio nel registro degli antipatici boriosi ed arroganti. Il problema, paradossalmente, non è questo. La storia vanta centinaia di personaggi con la patente di antipatici: Hitler, De Gaulle, Pio XII, Moro, Craxi, Tremonti, Morra,Trump, Dante, Carducci, Calvino, Scalfari, Feltri, Facci, Capello, Mourinho, Ronaldo e, restando nell’ambito musicale, Wagner, Toscanini, Benedetti Michelangeli, Pollini… Ma tutti costoro interpretavano, o ancora interpretano, il loro ruolo di sommi antipatici con coerenza e impegno, senza sognarsi di voler apparire altro. Il problema si manifesta quando un antipatico DOC modello Augias o Muti si rifiuta ipocritamente di impersonare il proprio ruolo e simula di essere l’opposto, cioè simpatico. Il nostro grande direttore molfettese-napoletano fa il piacione solo quando è a favore di telecamera. Appena scorge la lucetta rossa, si trasforma da Mr. Hide e Dr, Jekyll: si apre in un largo sorriso, ammicca, gigioneggia, tira fuori tutto un campionario di battute spiritose, in una parola diventa irresistibile! Lo abbiamo visto in queste brillanti performance ogni volta che rilascia interviste (vedi quella a Raffaella Carrà) o tiene prove aperte al pubblico o, ancora, dà lezioni di direzione d’orchestra. Molto spesso invece, quando le telecamere sono spente, si abbandona ai suoi poco edificanti sfoghi. Ce n’è per tutti, e senza remore, perché lui e lui e gli altri non sono un ca…! Lezione che a molti non piace affatto, perché il genio può anche essere sregolato ma non deve poi pretendere di essere tollerato soltanto in virtù del suo talento. Lui è Muti, ma noi non siamo muti, o almeno il sottoscritto non lo è, dice la sua, e non è disposto a perdonarlo. Maestro, sei un grande, ma il tuo comportamento è inaccettabile e quindi censurabile.
Bastiancontrario

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1 COMMENTO

  1. Io scrivo il mio nome,ma perché lei non scrive il suo?Chi è Bastiancontrario? Così come non lo hanno scritto coloro che hanno raccontato il fatto e non hanno voluto dire il loro nome…
    Ovviamente sono di tutt’altro parere e non me ne vergogno…
    Ho parlato spesso col maestro Muti,senza telecamere,dato che sono una illustre sconosciuta,ed è stato sempre corretto e gentilissimo.Mi spiace contraddirla…
    Sia chiaro che ho conosciuto e stimo molto anche il maestro Chailly, quindi non sono la solita “fan” esaltata

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