Calcio, serie D: pareggio esterno del Brindisi con l’Altamura (1-1) – di Giancarlo Errico

Terzo pareggio stagionale per il Brindisi che esce dal “D’Angelo” di Altamura con un 1 a 1 che ha tanto il sapore di una mezza sconfitta. La partita contro i biancorossi si presentava come il classico derby pugliese, affrontato con molta attenzione e apprensione, tanto che nei primi 45’ sono state rare le occasioni degne di nota, con le due formazioni molto più attente a non subire la rete anziché provare a realizzarla. La seconda frazione si apriva per i biancazzurri nel miglior modo possibile, con la prima marcatura di Malaccari che incoraggiava i tifosi brindisini a credere in una vittoria preziosa, ma come già successo in precedenza i ragazzi di mister Danucci, invece di cercare il secondo gol che avrebbe dato maggiore tranquillità, ha lentamente arretrato il baricentro del gioco favorendo la scontata reazione degli altamurani che trovavano il pareggio allo scadere. Non mi stancherò mai di ripetere che questa squadra ha certamente le qualità tecniche per primeggiare in questo campionato ma che, per poterlo fare, non deve pensare solo di esserlo ma lo dovrà dimostrare in campo sudando, sacrificandosi e senza cedere un centimetro di campo agli avversari che, consapevoli di essere più deboli, metteranno il 110% del loro impegno. A riprova di quanto affermato è interessante ricordare che tutti e tre i pareggi ottenuti in questo inizio di stagione sono giunti con il Brindisi in vantaggio e che le reti avversarie sono state realizzate nei minuti finali. Escludendo l’incontro con il Casarano, dove il gol è arrivato all’86’, ma con il Brindisi in doppia inferiorità numerica, con l’Altamura e il Gravina le reti sono arrivate al 90’ e nei minuti di recupero. Si è solo all’ottava giornata e quindi è ancora troppo presto per dare dei giudizi definitivi, il Brindisi è quarto a tre punti dalla vetta, ma i tifosi sperano che capitan D’Anna e compagni comprendano i motivi di quanto successo e non ripetano questi errori, perché rimpiangere quattro punti ci può anche stare ma, perderne ancora degli altri forse no, se si vogliono cullare sogni di gloria.

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