Calcio, niente da fare per il Brindisi: settima sconfitta consecutiva – di Giancarlo Errico

Il Brindisi continua a brancolare nel buio perdendo per 0 a 2 contro il Crotone e incassando così l’ennesima battuta d’arresto in questo scorcio di campionato. Sono ben sette le sconfitte consecutive dei bianco azzurri che dal 29 ottobre, data della partita contro il Monopoli, non solo non riescono più a guadagnare un punto ma non sono stati più in grado di realizzare una rete subendone in compenso quattordici. L’aspetto che lascia assolutamente perplessi i tifosi è che in queste sei partite i giocatori brindisini non sono quasi mai riusciti a procurarsi tiri pericolosi contro la porta avversaria e la mancanza di gol ne è la logica conseguenza. Ora la domanda che un po’ tutti si pongono è: “di chi è la responsabilità di tale situazione?”                                                                                    L’esonero di mister Danucci era da più parti considerata la scelta doverosa da fare per dare una scossa a tutta la squadra visto che, nonostante i vari tentativi di svolta operati dal ex tecnico, non ci sono state le risposte desiderate. È del tutto evidente che il nuovo tecnico Roselli non poteva in soli due giorni d’allenamento trasformare la squadra ma si sperava almeno in una reazione di carattere. La risposta non c’è stata e i tifosi presenti al “Fanuzzi” hanno assistito a un altro spettacolo indecoroso, non degno della categoria e del pubblico che, nonostante queste prove, continua a gremire gli spalti. I giocatori ora devono assumersi le loro responsabilità perché se prima potevano addebitare le colpe a scelte tecnico/tattiche sbagliate, ora sta a loro dimostrare di essere all’altezza del ruolo per cui sono pagati. Certo si resta straniti nel vedere le prestazioni in campo di alcuni giocatori brindisini (i più esperti) che sembrano assenti, deconcentrati, distratti e commettere errori che diventano difficili anche da giustificare e allora il quesito che ci si poneva in tribuna al termine del match era: “ma siamo sicuri che il problema è solo tecnico o c’è dell’altro?” Solo la società conosce la risposta.