Un pareggio a reti inviolate, quello tra Nardò e Brindisi, che accontenta entrambe le formazioni. I neretini che anche continuando a non vincere in casa perlomeno non subiscono un’altra sconfitta, muovendo la classifica e i messapici che danno seguito alla bella vittoria con la Nocerina, avvicinandosi sempre di più a quella soglia psicologica dello zero in classifica che rappresenta il primo step fondamentale nel percorso verso la salvezza.
Entrambe le squadre si presentavano con molte assenze: il Nardò a causa di infortuni e squalificati e il Brindisi per la ormai nota rivoluzione in atto della rosa dei giocatori, basti pensare che in panchina su nove giocatori a referto ben sette erano gli under di cui due della squadra juniores.
Il match ha avuto due volti ben distinti: il primo tempo favorevole ai salentini con numerose occasioni per portarsi in vantaggio e un Brindisi più attento a difendere la propria porta che attaccare quella avversaria e la seconda frazione con il Brindisi più pericoloso che metteva apprensione alla retroguardia granata con Rajkovic che sfiorava in più di un’occasione il gol. Nonostante ciò il Nardò avrebbe avuto la possibilità di sfruttare forse la più ghiotta occasione di tutti i 90’ proprio sul finire del match ma non ne approfittava e così si chiudeva l’incontro.
Il lavoro di mister Ragno sta dando i suoi frutti perché adesso si vede maggiormente la costanza delle prestazioni che come conseguenza porta anche quella dei risultati. Chiaro che si è ancora molto lontani dagli standard che porterebbero la squadra a guadagnare punti con continuità, ma già l’aver ridotto di molto gli alti e bassi delle prime giornate fa ben sperare per il futuro. La dirigenza sa benissimo che per portare a termine la “MISSION IMPOSSIBLE” di questo campionato non può bastare il duro lavoro dell’allenatore e di un gruppo striminzito di giocatori, quindi la speranza dei tifosi bianco azzurri è quella di vedere, da qui al 18 dicembre (chiusura del mercato di riparazione), l’arrivo di nuovi atleti che siano funzionali al gioco di Ragno e all’obiettivo della società.
Giancarlo Errico