Il Presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, ha convocato un incontro con tutti i sindaci del territorio per discutere della transizione energetica e delle opportunità offerte dalle energie rinnovabili. L’incontro ha visto la partecipazione di Francesco Corvace, dirigente della Regione Puglia per la transizione energetica, che ha offerto il suo contributo al confronto.
Durante l’incontro, è emerso un forte consenso tra le amministrazioni locali sulla necessità di sostenere e accelerare gli investimenti per la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili. La consapevolezza dell’importanza di intraprendere questo processo di transizione è chiara a tutti i livelli amministrativi, che riconoscono il ruolo cruciale che la Regione e i singoli Comuni devono svolgere in questa trasformazione energetica.
Tuttavia, non sono mancati i dubbi e le preoccupazioni legate alla normativa nazionale vigente, che potrebbe permettere la realizzazione di impianti di energia rinnovabile in territori privi di vincoli specifici. Matarrelli ha sottolineato come questa situazione rischi di compromettere l’integrità del paesaggio e di alterare la vocazione dei territori, in particolare in quelle aree duramente colpite dalla xylella, dove le opportunità per nuovi impianti potrebbero apparire maggiori.
In risposta a queste preoccupazioni, i sindaci presenti all’incontro hanno deciso di elaborare un documento congiunto, che sarà inviato al legislatore nazionale e ad altri enti sovraordinati. L’obiettivo del documento è quello di chiedere l’introduzione di limiti quantitativi per la realizzazione di nuovi impianti di energia rinnovabile nei singoli Comuni. Una richiesta che, secondo il Presidente Matarrelli, non nasce da una posizione ideologica, ma da una necessità di buon senso: trovare un equilibrio tra la promozione delle energie rinnovabili e la tutela del nostro territorio e del nostro paesaggio.
La Provincia di Brindisi, dunque, si fa portavoce di una richiesta che mira a coniugare sviluppo sostenibile e salvaguardia delle caratteristiche uniche dei propri territori, chiedendo un intervento del legislatore per definire limiti chiari che possano garantire una gestione equilibrata della transizione energetica.