Brindisi ed il suo porto provano ad avvicinarsi all’Europa

BRINDISI – C’è una fetta di città che prova ad andare avanti nonostante tutto sembri volgere al grigio. Il porto di Brindisi e le aree retroportuali annesse stanno stuzzicando l’interesse dei membri del Governo e del Parlamento europeo: alla visita odierna del Presidente del PPE Antonio Tajani, si devono infatti aggiungere quelle delle settimane scorse dei Ministri De Vincenti e Delrio. La città prova insomma a rimettere al centro della propria vita socio-economica il suo porto e soprattutto le grandi aree retroportuali a servizio dello stesso: le autorità nazionali e sovranazionali – almeno all’apparenza – paiono recepire e assecondare l’anelito di riscatto che si percepisce sempre più distintamente, seppure ancora lento nel suo andamento.

La giornata odierna è stata importante perché ha avvicinato, almeno per qualche ora, le istituzioni europee a quelle locali e perché ha riunito attorno ad un tavolo coloro i quali potranno incidere fattivamente sullo sviluppo futuro del porto e delle sue aree retrostanti.

Nel corso del dibattito sono emersi numerosi spunti interessanti, a cominciare dall’idea del Presidente dell’ADSP Ugo Patroni Griffi di attrezzare Brindisi al fine di rifornire di gas liquido naturale le grandi navi di ultima generazione, le quali sempre più saranno dotate di propulsione a gas. Ciò, deve essere visto nell’ottica di trasformare il porto di Brindisi in un Green port, il che non risponde soltanto all’esigenza di migliorare la qualità ambientale, ma può rappresentare anche, come nel caso del progetto sul gas naturale liquido, un attrattore di traffici ed un generatore di economia.




Sempre legato ai combustibili puliti alternativi è il discorso cardine della giornata, ovvero la possibilità per Brindisi di diventare porto strategico o “core” che dir si voglia. Il requisito richiesto per assurgere a tale ruolo, infatti, riguarda proprio la peculiarietà legata alla movimentazione dei predetti combustibili puliti alternativi, che Brindisi porta già con sé in dote. In un momento come questo, in cui verranno ridiscussi i criteri per l’assegnazione della qualifica di porto strategico europeo, Brindisi potrà dire la sua, forte di un quadro generale nettamente superiore a quello di Bari, per fare un esempio. Certo è che per concretizzare il tutto è necessario unire le forze e disporre di un peso politico di cui Brindisi pare al momento sprovvista.

Va inoltre evidenziato che la ridisegnazione degli assetti della nuova Authority sta creando non poche difficoltà nell’interazione tra la macchina tecnica rimasta negli uffici della sede brindisina ed il Presidente, che seppure mosso dalle migliori intenzioni non può riuscire materialmente nel compito di seguire in tempo reale tutte le tematiche che quotidianamente abbisognano di una discussione e di una soluzione. Per accelerare i processi di sviluppo legati al porto Brindisi, pertanto, ci sarà da superare anche l’accresciuta farragginosità del nuovo assetto. E pensare che la riforma di razionalizzazione delle AP era stata concepita per semplificare la vita gestionale dei porti.

Tornando all’oggetto della giornata, è emerso con forza che la strategicità di un porto non è data tanto dalla nomenklatura che gli si appiccica addosso (Brindisi è un porto comprehensive, ovvero “secondario”) quanto dalla sostanziale centralità dello stesso: ciò sta a significare che qualora si riuscisse ad allungare fino a Brindisi uno dei corridoi costituenti le Reti Ten – T (Scandinavo – Mediterranea o Baltico – Adriatica o ancora Orientale – Mediterraneo), la città messapica assumerebbe di fatto il ruolo di porto strategico e potrebbe così intercettare le risorse necessarie per implementare la propria offerta nel campo della logistica.

Brindisi, comunque, gode già di una buona infrastrutturazione: basti pensare che il piazzale di Costa Morena sarà collegato alla rete ferroviaria nazionale. Tale peculiarietà del porto di Brindisi, in cui i binari lambiscono il porto e creano una cerniera che annulla la separazione fisica tra porto e retroporto, sarà la carta sulla quale puntare per il futuro, soprattutto alla luce della nuova legge nazionale che introduce le Zone Economiche Speciali anche in Italia. Secondo Patroni Griffi, a tal proposito, Brindisi si candida prepotentemente a divenire ZES, e questo potrà produrre grandi vantaggi per l’economia locale, come già avviene in Polonia ed in altra aree europee e mondiali.

In chiusura di giornata, infine, il Presidente del Parlamento europeo Tajani ha fornito la propria disponibilità affinché Brindisi riacquisti la centralità che merita ed ha prefigurato possibili scenari anche rispetto alla “Via della Seta”: gli operatori cinesi, infatti, oltre ai porti del nord potrebbero pensare di depositare parte dei container a Brindisi, utilizzando il nostro porto come hub di smistamento per il Mezzogiorno.

I Balcani, la Turchia, l’Asia, la Grecia: la speranza per le generazioni future di questa città, insomma, arriva sempre da Oriente; questa volta forse anche da nord. Bisogna solo crederci.

Andrea Pezzuto
Redazione

1 COMMENTO

  1. Si chiama ecozone , l’obbligo di non utilizzare più combustibili inquinanti per le navi , olio combustibile conosciuto come IFO .Questa regola sarà molto presto obbligatoria per le navi che navigano in Mediterraneo , in Usa e N Europa lo è già . Sorge quindi la necessità di attrezzare i porti con delle stazioni di rifornimento di Gas Naturale , perché le nuove navi verranno costruite con propulsione a GNL, le attuali faranno delle modifiche per poter divenire idonee alla propulsione a GPL. È una opportunità per il porto di Brindisi secondo me …aumenterebbe notevolmente i traffici e l’economia Portuale . Se si riuscisse a scorgere con un senso critico sereno ciò che potrebbe rappresentare il futuro della economia Portuale , scevro da qualsiasi strumentazione politica dei cosiddetti ” signori per bene della città ” si potrebbe accogliere questa proposta con interesse e con la volontà di valutarla con onestà intellettuale…auguriamocelo …bravo Mauro per questa iniziativa !!!

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