“Brindisi come motore dello sviluppo della Puglia e del Mezzogiorno”: il Governo ci crede, ma i cittadini attendono i fatti

BRINDISI – Brindisi al centro del Mediterraneo, motore dello sviluppo della Puglia, del Mezzogiorno e dell’Italia: questo il quadro dipinto dagli illustri ospiti della convention organizzata da Confindustria Brindisi, che ha visto relazionare i rappresentanti delle autorità locali e delle grandi aziende Avio, Sanofi, Enel e Versalis, il Ministro per il Mezzogiorno De Vincenti ed il Presidente nazionale di Confindustria Boccia.

Come è stato più volte rimarcato dai relatori, infatti, Brindisi possiede già quanto necessario per crescere e far crescere tutto l’hinterland, con un comparto industriale che incide sul tessuto economico per più del 20% del Pil locale, target auspicato dall’Italia e dall’Europa per tutte le realtà; un territorio a vocazione turistica, costellato di bellezze naturalistiche ed architettoniche ed un’agricoltura finalmente tornata protagonista. Insomma, come ha affermato il Ministro: “Brindisi come metafora di quello che deve diventare il Mezzogiorno”. Ma tutto ciò non basta, perché come ammesso dai protagonisti della mattinata, la città non ha ancora espresso tutto il proprio potenziale. Per provare a compiere il salto di qualità definitivo, il Ministro ha ricordato le misure messe in campo in questi mesi e quelle che verranno presto introdotte: l’accordo di programma per Brindisi inerente i progetti dell’Industrial Park, della piastra logistica e delle infrastrutture portuali; l’istituenda Zes adriatica, che permetterà di ridurre i tempi di carico e scarico delle merci grazie alle previste agevolazioni amministrative, doganali ed anche fiscali; le misure introdotte dal Governo quali gli iper-ammortamenti, la decontribuzione sui nuovi assunti nel Mezzogiorno, il credito d’imposta per le imprese.

Per riuscire a concretizzare tutto ciò e sfruttare le occasioni fornite, ad esempio, dal raddoppio del Canale di Suez o dalla crescita dei Paesi MENA ed attrarre quindi nuovi investimenti, è però necessario che vi sia coesione sociale e stabilità amministrativa, elementi che il Prefetto Valenti ha stigmatizzato come mancanti, dato che in soli 4 mesi sono stati sciolti ben 4 consigli comunali.

Il Presidente di Confindustria Brindisi, Pino Marinò, ha espresso il proprio compiacimento per l’attenzione dimostrata dal Governo (“Non siamo mai stati ascoltati tanto quanto in questo momento”), e questo dovrebbe indurre la comunità locale a comprendere che questo è il momento giusto per provare a rompere gli ormeggi ed iniziare a navigare verso traguardi più ambiziosi.

Il comparto industriale brindisino, secondo lo studio effettuato dal Prof. Pirro, offre già spunti particolarmente interessanti in termini di produzione di valore aggiunto; dati che rendono il sistema industriale locale pienamente integrato nel sistema mondiale. Certo, le criticità e le incognite per il futuro non mancano di certo, con Enel che non ha ancora svelato le proprie intenzioni rispetto all’impianto di Brindisi e con il comparto aerospaziale che vede numerose aziende in crisi. D’altronde, anche il Ministro ha ricordato come i dati sull’occupazione non abbiano ancora raggiunto i livelli pre-crisi.

Lo scenario geopolitico che va delineandosi e la maggiore attenzione prestata dai rappresentanti del Governo lasciano però intravedere una flebile luce in fondo al tunnel: il resto, ovvero la gran parte del lavoro, dovranno farlo la voglia e la capacità di emergere che riuscirà ad esprimere la comunità locale attraverso i propri rappresentanti istituzionali.

Andrea Pezzuto
Redazione

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