BRINDISI – “Come tutti sappiamo il 4 Luglio a Bari sono stati presentati i risultati dell’indagine epidemiologica sulla mortalità e morbilità della popolazione dell’area a rischio di Brindisi, finanziata dalla Regione Puglia, coordinata dall’Ares, l’agenzia regionale  sanitaria pugliese, con Asl, Arpa e il Dipartimento epidemiologia della Regione Lazio con i Professori Francesco Forastiere e Carla Ancona”.

Lo scrive, in una nota, Brindisi Bene Comune che prosegue: ” Brindisi Bene Comune ha sempre ritenuto importante e  doveroso che le Istituzioni promuovessero una  presentazione dello studio qui a Brindisi , con un’iniziativa pubblica aperta a tutti i cittadini, ed in questo senso abbiamo lavorato in questi mesi. Il Commissario straordinario  dell’Ares Puglia Dott. Gorgoni ci ha comunicato in questi giorni la disponibilità dell’Ares Puglia e dei Professori Forastiere ed Ancona  ad essere a Brindisi il giorno 12  Gennaio 2018 per una presentazione dei  risultati dello studio epidemiologico . E’ questo un appuntamento importante, i dati drammatici per gli impatti sulla salute che risultano dallo studio sono parte integrante di quella Valutazione del Danno Sanitario che la legge regionale 21/2012 rende obbligatoria nei processi di Autorizzazione Integrata Ambientale per impianti quale quello di Cerano.  E’ quindi anche fondamentale avere in occasione della presentazione dei risultati dell’indagine epidemiologica a Brindisi la presenza dei massimi rappresentanti della Regione, a partire dal Presidente Emiliano al quale spetta, visti i risultati della Valutazione del Danno Sanitario, chiedere un riesame dell’AIA per la centrale Enel di Cerano ai fini della valutazione dell’incidenza sulla salute come richiesto dalla legge regionale 21/2012 e dal regolamento applicativo della stessa. Un passaggio fondamentale anche alla luce dell’approvazione della Strategia Energetica Nazionale che pone come obiettivo la dismissione della centrale di Cerano entro il 2025.  Un obiettivo importante quello della dismissione di Cerano , ma troppo lontano nel tempo. Otto anni di funzionamento della Centrale sono troppi visto lo studio del CNR che attribuisce fino a 44 morti l’anno nel Salento alle attività della Centrale. Occorre quindi accelerare nel piano di investimenti necessario sulla rete, nello stanziamento dei fondi per le bonifiche e per gli investimenti necessari per creare nuove opportunità di lavoro. Ogni giorno , ogni mese guadagnato rispetto al 2025 nella dismissione di Cerano è fondamentale per salvaguardare la vita e la salute dei nostri concittadini”.

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