Antonino (PRI): “Per gli abitanti delle Contrade una prima vittoria”

Gabriele Antonino

E’ stata ritirata dal Sindaco la proposta di deliberazione riguardante la determinazione degli oneri di urbanizzazione che dovrebbero corrispondere quanti risiedono nelle Contrade a suo tempo oggetto di varianti di recupero.

E’ stato estremamente difficile far comprendere a quanti di loro assistevano al dibattito che si tratta di un primo passo verso l’adozione di una soluzione ragionevole.

Probabilmente il ritiro, che a quanto pare era stato già deciso, è stato comunicato troppo tardi e in maniera eccessivamente sintetica.

Succede quando  gli argomenti da discutere sono troppi e il dibattito si caratterizza più per i toni degli interventi che non per la loro qualità!

Purtroppo nel Consiglio Comunale di Brindisi accade quasi sempre e lo spettacolo che viene offerto a quanti hanno la pazienza di assistere al dibattito dal pubblico spesso è indecoroso.

Ma il ritiro del provvedimento resta un elemento positivo che finalmente può consentire l’avvio di un confronto tra l’Amministrazione ed i cittadini interessati con il coinvolgimento, mi auguro, della apposita Commissione Consiliare all’Urbanistica in cui vi sono persone, a cominciare dal suo Presidente Alessio CARBONELLA, che hanno tutta l’intenzione di capire e approfondire il problema e di adottare la soluzione migliore, che deve essere necessariamente corroborata dai pareri di carattere tecnico e giuridico.

Il ritiro della proposta di deliberazione lo considero anche una mia piccola, ancora parziale, vittoria atteso che per primo ho sollevato il problema della eccessiva onerosità dei contributi per opere di urbanizzazione primaria e secondaria che si intendeva chiedere a quanti a suo tempo avevano realizzato abusi edilizi in aree poi perimetrale ed inserite nel corpo del Piano Regolatore Generale attraverso delle apposite varianti di recupero.

A suo tempo avevo presentato un Ordine del giorno con cui si impegnava la Giunta Comunale a dare diposizioni agli uffici competenti affinché dagli oneri di urbanizzazione dovuti dagli abitanti delle contrade  fossero scomputati gli importi delle opere già realizzate con costi non gravanti sul bilancio comunale.

Il ragionamento che mi aveva mosso a presentare l’ordine del giorno in fondo era semplice: è giusto che chi ha realizzato manufatti abusivi si faccia carico del costo necessario a portare in quelle zone servizi essenziali come l’acqua, la fogna, la pubblica illuminazione, che poi il Comune dovrà realizzare.

Ma è altrettanto giusto non far pagare ai cittadini  quegli interventi  già realizzati senza che il Comune abbia speso un euro.

Lo stesso dicasi per quelle opere non più necessarie.

Nelle varianti di recupero, ad esempio, era previsto che le strade dovessero avere una certa ampiezza. E che per raggiungerla fosse in alcuni casi necessario abbattere dei muri.

Il Commissario Prefettizio, con una delibera adottata con i poteri del Consiglio, ha invece equiparato la viabilità esistente alle strade comunali.

E’ evidente, allora, che il costo per rendere quelle strade carrabili sarà inferiore a quanto inizialmente preventivato.

Anche in questo caso bisognerà operare per adeguare gli oneri di urbanizzazione da versare ai costi che effettivamente dovrà sostenere il Comune.

La stessa pretesa che i sedimi stradali debbano essere ceduti gratuitamente alla Amministrazione Comunale prima di dar esecuzione alle opere andrà rivista.

In alcun casi, come per la Contrada Torre Rossa, che mi piace citare ad esempio visto che è quella in cui più alto è il costo per metro quadro inizialmente previsto ed i cui residenti hanno vivacemente protestato ieri abbandonando il Consiglio, le aree su cui insistono le strade sono rimaste nella disponibilità dei vecchi proprietari dei terreni, che non avranno alcun interesse a cederle, a propria cura e spese,  al Comune.

In altri casi vi sono dei “frontisti” (ossia proprietari di aree che si affacciano sulla strada) che non hanno realizzato alcun manufatto e che difficilmente si priveranno di un bene senza avere in cambio alcun beneficio.

Forse sarebbe stato sufficiente un impegno dei proprietari a non avanzare mai alcuna pretesa o richiesta risarcitoria nei confronti degli Enti che realizzeranno le opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

Questa è una ipotesi. Ma sicuramente ve ne potrebbero essere altre che andrebbero approfondite.

Del resto non risulta che l’Amministrazione Comunale abbia acquisito al proprio demanio i sedimi su cui l’Acquedotto Pugliese ha realizzato i tronchi di acqua e fogna nelle Contrade Muscia, Palmarini e Torre Rossa.

Insomma: c’è da fare un lavoro lungo e tortuoso che forse ha preso finalmente l’avvio con la decisione di ritirare la proposta di deliberazione

L’obiettivo di tutti, maggioranza ed opposizione, deve essere quello di chiudere una vicenda che si trascina da decenni se solo si considera che le varianti di recupero furono approvate in Consiglio Comunale nel lontano 2000, quasi venti anni fa!

E’ di dotare finalmente quelle Contrade di servizi essenziali come l’acqua e la fogna.

Il Capogruppo PRI

Gabriele ANTONINO

1 COMMENTO

  1. Grazie per l’impegno, sperando che non dobbiamo aspettare altri venti anni per dire fine a questa annosa vicenda.

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