Antonino (PRI): “Fare di necessità virtù!”

Fin dall’insediamento di questo Consiglio Comunale non ci siamo limitati a fare una opposizione sterile.

Riteniamo che anche dal ruolo che rivestiamo  si possa dare un contributo alla crescita della città.

In quest’ottica abbiamo depositato due proposte di emendamenti al programma triennale delle opere pubbliche ipotizzando l’esecuzione di interventi utili per la città che non comportano impegni sul bilancio comunale ma prevedono, per la loro esecuzione, il ricorso a capitali privati.

Il primo emendamento riguarda la valorizzazione dell’ex Camping Brin.

Una zona molto cara ai brindisini, che un tempo ospitava un campeggio frequentatissimo dai residenti.

Si tratta di un’area localizzata in Via Materdomini trasferita nel patrimonio del Comune con il cosiddetto federalismo demaniale.

E’ un vasto terreno alberato, recintato con una rete metallica, con all’interno dei manufatti fatiscenti, che oggi versa in totale stato di abbandono.

Eppure negli anni 60 e 70 rappresentava una meta turistica e ricreativa conosciutissima.

La proposta che abbiamo depositato prevede il riutilizzo del compendio quale “area sosta camper” che sarebbe in tutto conforme alla destinazione urbanistica dell’area e alle previsioni legislative in materia di turismo all’aperto e sarebbe in qualche modo un completamento del programma di rigenerazione urbana della zona SCIAIA, approvato dalla Giunta Municipale una decina di anni fa e poi rimasto in un cassetto.

Il secondo emendamento prevede la riattivazione dell’impianto di frantumazione degli inerti di proprietà del Comune.

Anche in questo secondo caso si tratta di una struttura in abbandono dopo un breve periodi di funzionamento con gestione privatistica.

Eppure si tratta di un impianto capace di gestire 40.000 tonnellate annue di residui di demolizione, che rappresenterebbe per una miriade di imprese private un centro di conferimento sicuro ed eviterebbe l’abbandono nelle campagne degli sfridi e degli inerti.

In entrambi i casi il beneficio per l’Amministrazione sarebbe duplice: da un lato valorizzare beni di proprietà del Comune; dall’altro garantirsi entrate certe per le casse comunali con gli oneri di concessione.

Riteniamo che in un periodo di di scarsità di risorse da destinare alle opere pubbliche sia necessario fare di necessità virtù e che  la collaborazione tra Amministrazioni pubbliche ed imprese private sia un percorso obbligato.

Senza contare che si tratterebbe di attività capaci di generare nuovi posti di lavoro.

Per le proposte di emendamento abbiamo chiesto l’acquisizione dei pareri dei dirigenti delle Ripartizioni Lavori Pubblici e Servizi Finanziari e del Collegio dei Revisori dei Conti per offrire all’intero Consiglio Comunale ogni utile elemento di valutazione.

Il Capogruppo PRI

Gabriele ANTONINO

OGGETTO: EMENDAMENTO AL  PROGRAMMA TRIENNALE 2020/2022 ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI (PROPOSTA N. 161 ISCRITTA ALL’ORDINE DEL GIORNO  AL PUNTO 2 DEL CONSIGLIO COMUNALE CONVOCATO PER IL GIORNO 22/12/2020)

Si propone di inserire nel programma triennale delle opere pubbliche il seguente intervento:

OPERA TOTALE GENERALE INVESTIMENTO ANNO IMPUTAZIONE SPESA
VALORIZZAZIONE DEL COMPENDIO EX CAMPING BRIN MEDIANTE LA REALIZZAZIONE DI UN’AREA SOSTA CAMPER 300.000,00 2021 CAPITALE PRIVATO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

I terreno e i fabbricati ex Camping Brin, siti nel comune di Brindisi alla via Materdomini, sono transitati nel patrimonio immobiliare del Comune in virtù del Decreto Legislativo 28 maggio 2010 n. 85 (cosiddetto federalismo demaniale).

Il compendio è censito al Catasto del Comune di Brindisi al Foglio. 14, particelle 206, 207, 208, 209.

I beni trasferiti in virtù del citato Decreto Legislativo entravano a far parte del patrimonio disponibile dell’Ente territoriale a carico del quale gravava l’obbligo di provvedere alla loro valorizzazione.

La presente proposta ha appunto tale finalità.

Quanto alle caratteristiche del compendio si tratta di un terreno alberato, versante in totale stato di abbandono e recintato con rete metallica, all’interno del quale sono presenti manufatti fatiscenti.

Il lotto in questione ricade in una zona tipizzata “Zona aeroportuale Militare Demanio marittimo” del vigente PRG del comune di Brindisi e rientra in un sub comparto tipizzato F4/03b (Parco urbano) dallo stesso PRG, per cui qualsiasi intervento di tipo invasivo in tale zona è subordinato alla redazione di un Piano Particolareggiato che interessi l’intero comparto.

Per quanto attiene al PUTT il compendio in oggetto risulta ricadere per circa metà in zona A “Valore eccezionale” e per la restante parte in zona C “Valore distinguibile”.

La proposta di valorizzazione del compendio che si sottopone al Consiglio Comunale prevede il riutilizzo dell’area un tempo destinata a camping situata in Via Materdomini, sulla costa nord di Brindisi, per attività e funzioni in tutto conformi alle previsioni del vigente Piano Regolatore Generale e agli strumenti di programmazione territoriale già adottati dall’Amministrazione Civica.

La proposta tiene conto dei seguenti strumenti urbanistici ed atti programmatori:

il vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Brindisi;

il Documento Programmatico Preliminare del Piano Urbanistico Generale, adottato dal Consiglio Comunale di Brindisi ai sensi della Legge Regionale n. 20/2001;

il Programma Integrato di rigenerazione urbana dell’area “SCIAIA”, approvato dalla Giunta del Comune capoluogo in applicazione della Legge Regionale 28 luglio 2008, n. 21.

Da un esame coordinato di questi strumenti di pianificazione si è giunti alla conclusione di proporre l’utilizzo del compendio ex Camping Brin per ospitare una area di sosta per camper, dotata di tutti i servizi.

La realizzazione di tale attività, sicuramente compatibile con l’obiettivo di valorizzazione del compendio,  avverrebbe a cura di privati cui il bene sarebbe attribuito in concessione a fronte di un canone da determinare in sede di gara.

L’utilizzo del compendio quale area sosta per camper sarebbe in tutto conforme a quanto prescritto dalla Legge Regionale n. 11 del 11/02/1999, recante disposizioni in materia di strutture ricettive e attività turistiche ad uso pubblico gestite in regime di concessione.

Si è preferito prevedere questa forma parziale di utilizzo piuttosto che quella, più intuitiva, e probabilmente più remunerativa, di campeggio tradizionale, dotato eventualmente anche di unità abitative, per evitare di addossare ai privati interessati alla concessione la presentazione all’Amministrazione Comunale di Brindisi di una richiesta di adozione di variante urbanistica, magari supportata dalla redazione di un piano particolareggiato, come espressamente previsto dall’art. 17 della citata Legge Regionale n 11/1999 per quei campeggi le cui aree non sono previste negli strumenti urbanistici vigenti.

La redazione di tale strumento urbanistico di dettaglio, a iniziativa privata, sarebbe, infatti, praticamente impossibile, dovendo riscuotere l’adesione preventiva di tutti i proprietari delle aree.

Si ricorda, a tal fine, che nella zona coesistono aree private, demaniali, militari e aeroportuali.

Da questo punto di vista nessun problema esisterebbe per la realizzazione di una area di sosta per camper, rientrante tra le forme di turismo all’area aperta e definite dall’art. 23 della Legge Regionale n. 11/1999 come “quelle strutture che hanno un minimo di dieci e un massimo di trenta piazzole che svolgono la propria attività integrata anche con altre attività extraturistiche, in supporto al turismo campeggistico, itinerante, rurale ed escursionistico”.

Inoltre, “Le aree di sosta possono essere istituite nei Comuni privi di campeggi e villaggi turistici e devono possedere i requisiti standards minimi previsti per i campeggi ad una stella”.

Orbene nel territorio del Comune di Brindisi non esistono campeggi o villaggi turistici.

Ancora “Alle mini-aree di sosta non si applica l’obbligo della superficie complessiva minima prevista dall’art. 24, comma 5. La capacità ricettiva deve rispettare, comunque, il rapporto minimo di mq. 35 a persona

Infine, alle aree di sosta per camper non si applica l’art. 24 della Legge Regionale n. 11/1999, che prevede la possibilità di allestire i campeggi solo in apposite aree inquadrate dal piano urbanistico comunale o previa l’adozione di una variante da parte del competente Consiglio Comunale.

Variante che, come già sottolineato, sarebbe soggetta a un piano particolareggiato, con l’obbligo di acquisire l’assenso preventivo di tutti i proprietari delle aree rientranti nel sub-comparto. Tanto in base alle Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG del Comune di Brindisi quanto in base all’art. 17 della stessa Regionale n. 11/1999 laddove nel camping fossero previste anche unità abitative.

Proprio in ragione di ciò il presente emendamento è stato elaborato attenendosi alle previsioni di Piano e alle norme della Legge Regionale n. 11/1999, anche per ciò che concerne i requisiti tecnici (artt. 18 e 24), il terreno (art. 25), le norme di tutela dell’ambiente (art. 26), i servizi igienico-sanitari (art. 27), l’impianto elettrico (art. 28) e il rimessaggio (art. 30).

Tecnicamente, le aree per sosta camper rientrano tra le strutture turistiche cosiddette “all’aria aperta”.

L’obiettivo è, evidentemente, quello di intercettare il turismo itinerante, i cui appassionati sono in costante crescita in tutta Europa e che, come risulta da un’indagine, sulla loro “casa viaggiante” trascorrono quasi 60 giorni l’anno. Sono tanti: in Italia circa 160.000 famiglie; in Europa 800.000.

Quanto alla vocazione a ospitare una struttura di turismo all’aperto del contesto in cui è collocata l’area non pare esservi alcun dubbio.

Il compendio “terreni e fabbricati ex camping Brin” è localizzato nella costa nord di Brindisi, caratterizzata da una falesia che arriva sino alla Riserva Naturale di Torre Guaceto e interrotta da calette sabbiose di diversa estensione e profondità.

Negli anni Sessanta e Settanta rappresentava una conosciutissima meta turistica e ricreativa non solo per l’intera città ma anche per un intorno più vasto.

Purtroppo, nel tempo vi è stato un processo di abbandono e degrado che ne ha mortificato la capacità attrattiva.

E’ appunto a questo degrado che si vuole porre rimedio con la proposta di emendamento, che ben si sposa con le proposte di intervento pubblico e privato contenute nel Programma di rigenerazione urbana della zona SCIAIA, quasi a rappresentarne un naturale completamento.

Quanti amano fare del turismo itinerante la loro ragione di vita hanno una esigenza complementare: avere un luogo in cui mettere a “dimora” la loro casa viaggiante nei periodi in cui non ne fanno un pieno utilizzo.

Anche a questa esigenza si intende fornire una risposta con la proposta di emendamento.

Le piazzole di sosta, infatti, opportunamente attrezzate, si trasformeranno nei periodi di inattività in aree di rimessaggio, secondo quanto consentito dall’art. 30 della più volte citata Legge Regionale n. 11/1999.

Ciò servirà, in qualche misura, anche a fidelizzare i proprietari di camper brindisini che magari preferiranno mettersi in viaggio nei periodi in cui la struttura rimarrà inattiva (Pasqua, festività dei Santi, Natale), possibilmente per raggiungere città d’arte italiane dove c’è tolleranza quanto al turismo itinerante e le situazioni dove poter sostare non mancano, e trascorrere le loro vacanze all’area aperta nella città di residenza nei periodi più tipicamente estivi.

Del resto, la clientela del vecchio camping era, in misura percentuale apprezzabile, storicamente formata da residenti, che non hanno perso le antiche abitudini ma sono stati costretti a rivolgersi, per il venir meno dell’alternativa locale, a strutture similari poste in altre zone della provincia di Brindisi o di Lecce.

Al servizio di quanti utilizzeranno le piazzole di sosta andrebbe prevista la realizzazione di un punto bar ristoro mediante la realizzazione di una struttura amovibile, in legno di abete lamellare, destinata a diventare una sorta di agorà in cui si ritroveranno i camperisti ma anche gli altri utenti del compendio.

                                                                            Il Consigliere Comunale

                                                                            (Gabriele ANTONINO)

OGGETTO: EMENDAMENTO AL  PROGRAMMA TRIENNALE 2020/2022 ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI (PROPOSTA N. 161 ISCRITTA ALL’ORDINE DEL GIORNO  AL PUNTO 2 DEL CONSIGLIO COMUNALE CONVOCATO PER IL GIORNO 22/12/2020)

 

Si propone di inserire nel programma triennale delle opere pubbliche il seguente intervento:

OPERA TOTALE GENERALE INVESTIMENTO ANNO IMPUTAZIONE SPESA
REVAMPING IMPIANTO FRANTUMAZIONE INERTI 800.000,00 2021 CAPITALE PRIVATO

Relazione Illustrativa

La Delibera CIPE del 09/07/1998 destinava circa 3.500 miliardi di lire alle così dette “Intese istituzionali di programma” che, secondo la L. 208/1998, vedeva interessate due tipologie di inter-venti strutturali sulle opere pubbliche, quali:

  • Completamento di opere già esistenti.
  • Studi di fattibilità di iniziative strutturali di particolare interesse per le Amministrazioni locali e di settore.

 Il Comune di Brindisi ritenne opportuno partecipare alla Delibera CIPE predisponendo un progetto di completamento di quanto già esistente sul territorio comunale nell’ambito del “ciclo dei rifiuti” e costituito dalla presenza di un impianto di “compostaggio” da raccolte selezionate di RSU, da una discarica, in fase di realizzazione, in  Contrada Autigno e da un impianto di selezione del “multimateriale” (plastica, vetro, alluminio) raccolto dalle “campane” allocate nell’ambito del territorio cittadino.

Il progetto di completamento del “ciclo” aveva titolo: Tutela e riqualificazione ambientale attraverso lo sviluppo del ciclo dei rifiuti urbani del bacino BR/1 – impianto di pre-trattamento RSU, produzione di CDR, stabilizzazione della frazione organica ed impianto di frantumazione inerti”.

Il progetto, nella sua integrità, fu interamente finanziato, dopo approvazione del Consiglio Superiore dei LL., con Delibera CIPE n. 52 del 21/04/1999 e per l’importo di 27 miliardi di lire.

In particolare, l’impianto di frantumazione degli inerti rientrava pienamente negli obiettivi di chiusura del ciclo dei rifiuti ed, in particolare, nella riqualificazione ambientale dell’intero territorio del Comune di Brindisi.

Per questo ultimo aspetto l’impianto, da realizzare attraverso la presenza di un frantumatore di inerti, aveva un triplice scopo:

1) Bonificare tutti gli sfridi di demolizione abbandonati nel territorio comunale e, quindi, contribuire ad un importante miglioramento ambientale;

2) Essere punto di riferimento e di stoccaggio per tutti i lavori pubblici realizzati dal Comune e che interessavano scavi e sfridi di demolizioni. Il conferimento sarebbe dovuto rientrare nell’ambito di ciascun appalto pubblico che avrebbe avuto l’impianto di frantumazione non solo come punto di recupero ma, anche e soprattutto, punto di riutilizzo dagli inerti e dei conglomerati stabilizzati prodotti, per le medesime imprese.

3) Calmierare i prezzi di conferimento degli sfridi e quelli di acquisizione dei materiali frantumati e selezionati presso le discariche autorizzate al fine di ridurre i costi pubblici d’intervento.

L’impianto, invece, nel breve periodo di funzionamento con gestione privata,  non ha per nulla contribuito alla riduzione della spesa pubblica, all’incremento del supporto alle imprese aggiudicatarie di appalti civili del Comune di Brindisi e non ha affatto ridotto lo stato di degrado da sfrido di demolizione abbandonato nelle campagne e nell’immediata prossimità dell’area urbana di Brindisi.

Tanto, probabilmente,  in quanto il prezzo di conferimento, imposto dal Comune, non era adeguato al mercato della concorrenza.

Allo stato attuale l’impianto è in completo stato di abbandono, sia tecnico che amministrativo. Per questo ultimo aspetto si rammenta che l’impianto fu autorizzato all’esercizio dalla Provincia con Determina Dirigenziale n. 749 del 09/06/2011 e che tale atto amministrativo aveva valenza di 5 anni, con scadenza al 08/06/2016.

Fra l’altro, nel periodo di efficacia della Determina Dirigenziale n. 749/2011 il  gestore fu attinto da “Ordinanza Applicativa di Misure Cautelari Interdittive a Carico di Persona Giuridica” emesse dal Tribunale di Brindisi in data 07/04/2016 nel procedimento n. 1105/14 RgNR e n. 3228/14 Gip.

Tale “Ordinanza” imponeva la misura cautelare di “qualsivoglia attività nel campo della gestione dei rifiuti” che ha, sostanzialmente, impedito al gestore di richiedere il rinnovo dell’autorizzazione concessa con Determinazione Dirigenziale n. 749/2011.

Ad oggi, si ribadisce, l’impianto pubblico di “trattamento e recupero degli inerti” è in un totale stato di abbandono.

Infine appare necessario riportare che l’impianto è stato autorizzato per trattare ben 40.000 tonnellate all’anno di sfridi rivenienti da demolizioni, scavi, eccetera.

Con queste premesse, per riqualificare adeguatamente l’impianto e per evitare la sussistenza di perdita totale di utilizzo di un impianto realizzato con fondi pubblici, si ritiene necessario proporre un emendamento al programma triennale delle opere pubbliche che preveda, con capitali privati,  la riattivazione dell’impianto, con le dovute modifiche ed adeguamenti.

Tanto perché possa finalmente produrre quei benefici sociali in termini di riduzione del costo dei lavori pubblici ed ambientali riducendo il fenomeno dell’abbandono degli sfridi nelle campagne.

Il sito è riportato nel Catasto dei Terreni di Brindisi al Foglio 80 particella 1.137, ed occupa una superficie estesa 3.350 mq.

Si è detto che l’impianto non è più funzionante dal febbraio del 2016 e che da allora nessun conferimento è stato possibile

Sicuramente vi è la necessità di operare la necessità di essere sottoposto ad un “revamping” per rendere l’impianto conforme alle normative sopravvenute.

Non disponendo l’Amministrazione di risorse adeguate pare utile suggerire la gestione attraverso aziende esterne, da individuare con apposita gara, che provvederebbero ad effettuare tutti gli adeguamenti tecnologici con risorse proprie.

                                                                      Il Consigliere Comunale

                                                                      (Gabriele ANTONINO)

 

 

 

 

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