“Ancora una volta Quarta racconta cose non vere: grazie alla battaglia del sindaco, finalmente la rete di monitoraggio ambientale”

Anno nuovo, vecchia pessima abitudine del consigliere Gianluca Quarta di rilasciare dichiarazioni dai contenuti tanto distorti quanto privi di fondamento. Davvero non sentivamo la mancanza di mirabili “notizie” alla stregua del suo memorabile sit-in per la fantomatica chiusura della stazione di Brindisi. Ed invece con la solita pervicace inopportunità il consigliere Quarta si lancia in una ricostruzione, senza alcun contenuto, delle ultime notizie della chiusura del contenzioso di fronte al TAR per la vicenda riguardante la rete di monitoraggio da installare all’interno del Petrolchimico.  Un modo insomma di buttare in caciara un tema che invece dovrebbe essere raccontato privo di pregiudizi e becera polemica politica perché interessa tutta la popolazione brindisina.

Con la famosa ordinanza di chiusura degli impianti Versalis emanata dal Sindaco nel maggio 2020, in seguito all’ennesimo episodio di inquinamento dell’aria avvertito da buona parte della popolazione, si richiedeva il riesame dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata a Versalis per l’implementazione della rete di monitoraggio ambientale. Questa richiesta non venne accolta all’interno del riesame dell’Aia e fu proprio per questo motivo che fu avviato il ricorso al TAR. Ma nel frattempo, quindi dopo il deposito del ricorso, si sono attivati i tavoli tecnici con Versalis coordinati da Ispra con il supporto di Arpa Puglia per adeguare ed ampliare la rete di monitoraggio al fine di stabilire i livelli reali di inquinamento e le eventuali emissioni nocive prodotte in particolar modo durante le fasi di accensione delle torce.

Il 14 dicembre Versalis notiziava che il lavoro progettuale era in una fase avanzata e prossima alla definizione e pertanto il TAR ha preso atto dell’inutilità di procedere con l’impugnativa. Proprio perché l’obiettivo richiesto dall’amministrazione comunale è in fase di ottenimento.

Pertanto senza ordinanza di chiusura, senza la richiesta di prescrizioni nel riesame dell’AIA e senza tavoli tecnici successivi, il risultato di ottenere finalmente una rete di monitoraggio ambientale del petrolchimico non si sarebbe mai raggiunto.

Ora resta da chiudere e ratificare quanto ottenuto per avviare una volta per tutte una rete di monitoraggio complessa ed avanzata che potrà monitorare la dispersione degli inquinanti e che tutelerà in primis la salute dei lavoratori stessi del petrolchimico ma, in generale, di tutta la popolazione del territorio dopo anni di cecità e servilismo.

Solo chi non ha a cuore il benessere ambientale e quindi la salute dei cittadini può raccontare cose che sono lontane dalla realtà.

Caro consigliere Quarta, ritenti e studi, forse sarà più fortunato

BRINDISI BENE COMUNE

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