ROMA – Si chiama Zohra ed è la prima orchestra tutta al femminile dell’Afghanistan. Sotto la direzione della giovane Negina Khpelwak, queste musiciste ripetono arie tradizionali afgane e occidentali. Fare parte di Zohra è un diritto per cui hanno dovuto lottare:”Ad eccezione di mio padre e mia madre, il resto della famiglia non voleva che andassi a scuola di musica. I miei zii mi hanno creato molti problemi. Mia nonna ha detto a mio padre ‘se lasci Negina andare a scuola di musica, non sei più mio figlio”, spiega la direttrice.
Sopravvissuto a un attentato nel 2014, il fondatore dell’Istituto nazionale di musica, Ahmad Sarmst, punta a superare i pregiudizi in un paese devastato da circa 40 anni di conflitti:
“L’Afghanistan è associato ai kalashnikov e al burqa, alla violenza contro le donne e agli attentati kamikaze. Ma non c’è solo questo in Afghanistan. Gli afgani non sono tutti talebani e non violano tutti i diritti umani delle donne”.
L’istituto arruola metà dei suoi allievi tra i meno fortunati in base a delle audizioni. Offre loro un’educazione musicale e una scolarizzazione classica. Un’opportunità rara in un paese nel quale l’80% delle donne non sono mai state a scuola. Zarifa è una fan di Michelle Obama e sogna di ricevere una borsa di studio da spendere in una delle migliori scuole americane:
“Sono così contenta che la mia generazione voglia essere istruita, migliorare il paese. Penso che le cose cambieranno, ma è difficile, servirà una generazione per farlo”.
L’orchestra sta per esibirsi e per la prima volta all’estero: Zohra suonerà al Forum di Davos per i leader economici e politici del mondo. (Askanews – foto Corriere.it).

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