VIDEOSERVIZIO – Si è aperto a Brindisi il processo di canonizzazione di Antonietta Guadalupi che conduce al riconoscimento della sua santità

Si è aperto a Brindisi il processo di canonizzazione della Serva di Dio Antonietta Guadalupi che conduce al riconoscimento della sua santità. 

Considerata tra i “profeti minori del nostro tempo” e “l’Angelo dell’Istituto Tumori di Milano”, la Serva di Dio Antonietta Guadalupi, brindisina, ha speso 25 anni della sua vita come assistente sanitaria, accompagnando i malati e i loro familiari nel difficile percorso di cura. Per lei si è aperto nella Cattedrale di Brindisi il processo diocesano che conduce al riconoscimento della sua santità.

Nata nel 1947, Antonietta restò orfana di madre a 13 anni e decise di lasciare gli studi per prendersi cura del padre e del fratello. Ripresa la scuola, pochi anni dopo dovette interromperla di nuovo, a causa della morte del padre. La sua tenacia, però, la portò a conseguire la maturità classica e a iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bari. A 19 anni entrò nell’Istituto Maria SS. Annunziata, appartenente alla Famiglia Paolina e poi andò a studiare presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, trascorrendo 25 anni della sua vita a donarsi al prossimo, per poi morire lei stessa per un cancro a 53 anni. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Brindisi.

A promuovere il processo di canonizzazione sono stati l’Istituto Maria Santissima Annunziata, di cui lei faceva parte, e la Diocesi di Brindisi-Ostuni, con l’arcivescovo Mons. Domenico Caliandro che ha presenziato alla solenne cerimonia, preceduta dalla celebrazione della Liturgia dei Vespri. Postulatore della causa è don Domenico Soliman, postulatore generale della Famiglia Paolina.

Pamela Spinelli (Dal Tg Norba)

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