BRINDISI – Ieri non era il 1° aprile, eppure qualcuno si è preso la briga di farci uno scherzo idiota. Un collega ha notato la foto di un tombino scoperto sul profilo facebook di una persona, giornalista pubblicista, e le ha scritto in privato per chiederle quale fosse la strada perché – pur sapendo che la signora in questione è brindisina – nel post veniva indicata come località “Avlona” (Albania). Sappiamo tutti, infatti, che facebook evidenzia il luogo dal quale si posta qualsiasi cosa (a meno di non eliminare la localizzazione). Bene, come si evince dalle chat di messenger tra il collega e la signora, a domanda precisa “Ciao scusami, dov’è la foto del tombino aperto?”, la signora risponde “Ciao. Via Imperatore Costantino 35, Commenda, hai presente?”. Ed ancora il collega: “Sì, ma ho visto che l’hai postata dall’Albania. Sei sicura che la foto è a Brindisi?”. E la signora, imperterrita, ha continuato a prendersi gioco del collega, rispondendo: “Sto facendo ‘bruscare’ qualcuno, facendo finta di stare lì”. Il collega, insospettito, ha continuato ad insistere, probabilmente non convinto al 100 per cento di quello che gli veniva risposto. Ma alla fine si è fidato. D’altra parte, perché non farlo? Ogni giorno riceviamo decine e decine di segnalazioni e di foto e non abbiamo alcun motivo di dubitare della buona fede di chi ce le invia. Mai. Né possiamo pensare che qualcuno abbia così tanto tempo da perdere.

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Bene, stamattina, un’altra persona ci invia gli screen shot della stessa signora che, sempre su fb, si prende gioco del collega giornalista che ha scritto la notizia, scomodando persino Piero Ottone che, nel ‘decalogo del giornalista’, scrive “Prima di scrivere nel titolo che ‘Londra è nel panico’, vai a Londra e controlla se davvero 8 milioni di persone sono uscite di testa”.

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Ringraziamo la collega per cotanta sapienza: davvero non ne sentivamo il bisogno. Le notizie vanno sempre verificate e questo lo sappiamo meglio di lei. Ma di foto e di segnalazioni ce ne arrivano tante, come detto. E non è mai successo che qualcuno abbia inviato immagini false o fuorvianti. Tanto meno ce lo aspettiamo da una persona che pare faccia il nostro stesso mestiere. E che dovrebbe essere lei per prima affidabile.

Grazie per averci fatto perdere tempo, ieri ed oggi. Noi continueremo a fidarci, perché fortunatamente non sono tutti in malafede.




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