Valtur e Nicolaus: “Il turismo non può più aspettare. Subito quadro normativo chiaro per evitare il collasso”

Giuseppe Pagliara, amministratore delegato del Tour operator che ha sede a Ostuni e gestisce in esclusiva 31 strutture in Italia e 12 all’estero con un fatturato di 100 milioni di euro nel 2019, 180 dipendenti diretti e 3.000 stagionali nei villaggi: necessità di linee guida definite per dare la possibilità di ripartire a chi si sta strutturando per operare, i rappresentanti di tutta la filiera vogliono essere ascoltati nella riscrittura delle regole, basta improvvisazione. Sì a un incentivo per promuovere i voli charter e rafforzare la mobilità Nord-Sud e Iva al 10 per cento per equiparare Tour operator e alberghi. Nicolaus gestisce in esclusiva sette strutture in Puglia ed ha in proprietà l’albergo Il Gabbiano di Marina di Ugento e il Villaggio turistico La Giurlita di Marina di Ugento. “Per salvare la stagione e centinaia di migliaia di posto di lavoro, tutti i segmenti della filiera turistica hanno bisogno di sapere se i rappresentanti governativi intendono dare forma con urgenza, ascoltando gli operatori del settore, a un piano che ci permetta di essere pronti per riprendere le attività quando ci saranno le condizioni. Le variabili da considerare sono davvero molte e le stiamo vagliando tutte, sulla base della nostra esperienza, ma abbiamo bisogno di lavorare a stretto contatto con le istituzioni. Non pretendiamo risposte che non possono essere date adesso, né il senso della nostra richiesta è orientato alla richiesta incondizionata di ammortizzatori economici: chiediamo di fare chiarezza insieme per prepararci a soddisfare il desiderio delle persone di poter vivere una vacanza serena, perché, se non capiremo alcune cose al più presto, rischiamo che il nostro settore subisca un danno pressoché irreversibile”: così Giuseppe Pagliara, amministratore delegato dei brand Valtur e Nicolaus che contano un portafoglio di 31 villaggi in Italia e 12 all’estero. fotografa la situazione attuale del comparto turistico, a rischio di implosione non soltanto per il blocco delle attività, ma soprattutto per l’assenza di una prospettiva di carattere legislativo, fondamentale per ogni aspetto operativo. Nicolaus gestisce 7 villaggi tra Brindisi, Lecce e Taranto ed è proprietario dell’hotel Il Gabbiano di Marina di Pulsano e del Villaggio Giurlita di Marina di Ugento Per l’AD di Valtur e di Nicolaus i rappresentanti della filiera e le istituzioni devono operare insieme per: 1) delineare gli scenari possibili in cui muoversi; 2) individuare tempi che sono fondamentali per il turismo come, ad esempio, la riapertura delle scuole; 3) lavorare ai format e ai protocolli da applicare alle strutture ricettive, alla ristorazione, ai servizi e ai trasporti; 4) inquadrare eventuali responsabilità e coperture assicurative; 5) comprendere come sarà regolata la mobilità interregionale. “In qualità di amministratore delegato di un gruppo che dà lavoro a 180 persone in sede e ad altre 3.000 persone, considerando le risorse impiegate nei nostri villaggi, mi preme sottolineare che dobbiamo muoverci al più presto. I tour operator sono pronti a ripartire, così come lo sono le strutture alberghiere e la distribuzione, ma non possiamo farlo al buio. Dobbiamo capire come poter aprire e di chi saranno i costi e le responsabilità delle riaperture”, commenta Giuseppe Pagliara. Oltre che sul quadro normativo è altrettanto necessario agire per varare misure di impronta economica che vadano, per esempio, nella direzione di: 1) erogare un contributo trasporto per i pacchetti turistici; 2) abbassare l’IVA sui pacchetti turistici nel regime speciale 74ter dal 22% al 10%, al pari dell’IVA alberghiera, così da permettere un contenimento dei prezzi al consumatore. “Il contributo trasporto potrebbe andare a sanare quel gap economico che sarà determinato dalla necessità di diminuire i posti dei mezzi di trasporto per lasciare spazio tra le persone. Un contributo economico ai tour operator darebbe respiro al settore, considerando che le prime bozze di normative prevedono, per esempio, una capienza dei bus molto ridotta e, quindi, un aumento sensibile della spesa legata al trasporto”, conclude Pagliara.

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