Ho partecipato insieme a Liberi e Uguali , giovedì 15 Febbraio all’iniziativa di BBC “Abitiamo sotto lo stesso cielo”, al dibattito Oltre la crisi, prospettive del welfare locale, tenuto dal Dott. Piero D’Argento esperto in politiche di Welfare, nel corso del quale sono emersi spunti di riflessioni importanti sul welfare State e sulla crisi dello stesso nell’Ultimo decennio.

Sicuramente le Politiche di welfare nazionali nell’ultimo decennio sono state inefficaci, in quanto la crisi economica che sta attraversando il nostro paese  ha messo in discussione il concetto di equità.

Dai dati emersi da Bankitalia la distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione e la metà della ricchezza riguarda solo il 10% delle famiglie che detiene il 45,9% della ricchezza complessiva.

Un insieme di fattori tra cui l’invecchiamento della popolazione (aumento della speranza di vita e riduzione del tasso di natalità), il rallentamento dei consumi interni, l’ampliarsi della globalizzazione con oltre un terzo degli abitanti del pianeta che si affacciano all’industrializzazione hanno concorso a generare la crisi del welfare state. Il rallentamento della crescita della produttività, la segmentazione del mercato del lavoro, unitamente al verificarsi dei mutamenti in campo sociale , hanno comportato un maggiore ricorso alle politiche sociali provocando un incremento dei costi di gestione e una progressiva insostenibilità del sistema.

Il bilancio dello Stato resta la fonte primaria di risorse finanziarie, così come le istituzioni politiche nazionali (governi, parlamenti e partiti) restano i principali centri di compensazione e smistamento delle varie istanze di protezione, e gli istituti dello Stato di diritto restano i garanti ultimi della cittadinanza sociale, con conseguenti incrementi dei costi sociali legati alla crescente disoccupazione nei settori maturi e al sostegno di alcune produzioni.

Le politiche del welfare negli ultimi anni hanno mostrato una grave incapacità nel distribuire denaro e servizi a coloro che ne avevano bisogno e, nel tentativo di realizzare tale obiettivo, hanno prodotto conseguenze indesiderabili quali spreco di risorse ed esasperato tecnicismo nell’accesso ai sistemi e/o servizi.

Tuttavia assistiamo ai mutamenti della Società, dove emerge sempre di più una diseguaglianza sociale, e il sistema di Servizi del Welfare State appare rigido ed inappropriato e gli strumenti quali REI , Voucher, Bonus Bebè etcc non sono strumenti che riducono le diseguaglianze.

Il Nostro Welfare State si è sempre appoggiato ad una cultura della famiglia, che vede nella  stessa la centralità della persona, se da un lato la Centralità dalla famiglia nel nostro Welfare State rispecchia con orgoglio la nostra cultura e il nostro sistema di comportamento radicato nella struttura sociale, manca un concreto sostegno alla famiglia, a chi vuole crearla e a chi si fa carico del proprio congiunto anziano e/o non autosufficiente, in quanto servizi come sanità, istruzione e Asili Nidi sono carenti soprattutto nel Mezzogiorno, e spesso si abbandonano i caregivers familiari .

Nel Programma di LEU , le politiche sociali, per la famiglia, per la casa , le pensioni e gli ammortizzatori sociali hanno un ruolo centrale, non solo come servizi al cittadino ma anche come protagonisti di un’ Economia sostenibile, dove la centralità della persone, rappresenta l’elemento cardine. L’adozione di un piano sociosanitario per la non autosufficienza incentrato sulla Domiciliarità  e articolato in funzione del grado di bisogno, il piano di interventi a favore delle persone con disabilità e anziani, che ne favorisca la vita indipendente e che interessi non solo l’inserimento lavorativo ma anche, ad esempio, l’accessibilità e la mobilità territoriale . Tra i nostri programmi abbiamo  la realizzazione di una scuola inclusiva, dove tra  gli obiettivi primari ci sono,  il riconoscimento della dignità e del valore della funzione docente (garantendo la continuità educativo-didattica, la formazione continua in servizio, la stabilizzazione del precariato), e la messa insicurezza degli istituti scolastici.

Non vogliamo la “Buona Scuola” di Renzi che vede  la promozione da parte di dirigenti scolasticidi Scuole Pubbliche efficienti e di fama dove non ci sono alunni diversamente abili e/o immigrati, crediamo nel ripristino l’idea di una comunità educante (di conseguenza viene detto “No” alla struttura gerarchica e autoritaria imposta dalla legge 107/15, “No” al bonus premiale) e  vogliamo una Scuola che riconosce la dignità delle persone, promuove l’inclusione sociale ed educa alla “Moralità”.

Faticoso e difficile appare uno spostamento significativo di risorse sul fronte dei servizi e delle prestazioni non monetarie; ciò richiederebbe anche una vera e propria “rivoluzione culturale”, che rimetterebbe in gioco profondamente professionalità e percorsi formativi consolidati, . LEU vuole promuovere   un tentativo molto importante di avviare una nuova cultura dei servizi, nonché modalità di intervento in cui servizi sociali, sanità, politiche del lavoro e della formazione, possano fare “sistema”,dando così vita a un nuovo modo di “farsi carico” dell’altro, ciò, oltretutto, renderebbe il sistema meno manipolabile clientelarmente, più universalistico e meno drammaticamente differenziato fra i territori.

E’ una sfida che vogliamo mettere in atto dove esperienze di Buone prassi nel territorio nazionale possono essere un giusto modello d’intervento.

Un’economia civile che possa essere la leva di un cambiamento profondo per uscire dalla crisi creando valore e lavoro; costruendo un nuovo mercato ecologico, giusto e condiviso; rilanciando la partecipazione dei cittadini; promuovendo nuovi percorsi e nuovi spazi di democrazia. Una nuova economia capace di superare l’odierna organizzazione dei mercati e la dicotomia “profit- non profit”, dunque aperta al ruolo fondamentale della cittadinanza attiva e delle imprese responsabili. Un’economia civile che possa essere la leva di un cambiamento profondo per uscire dalla crisi creando valore e lavoro; costruendo un nuovo mercato ecologico.

Rosanna Cavallo

Candidata al Senato  Collegio Plurinominale Puglia 2

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