Preferenza di genere, Amati: “Ho inviato una nota al Prefetto su obbligatorietà 60-40”

“Ho inviato al Prefetto di Bari, Antonella Bellomo, le mie deduzioni sull’obbligatorietà del 60-40 nelle liste elettorali. Spero di vedere accolto il punto di vista, soprattutto per rendere davvero applicabile la preferenza di genere e contribuire a ridurre al massimo le fonti di possibile contenzioso sull’esito elettorale”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale bilancio.
“La legge statale disciplina in modo univoco il principio di pari opportunità sui profili delle candidature e delle preferenze, per cui la preferenza di genere non può esserci senza l’obbligo di rispettare le quote. E per far questo il decreto ha assegnato al Prefetto il potere di individuare le norme incompatibili della legge elettorale regionale con la preferenza di genere. Ebbene, l’unica norma incompatibile – prosegue Amati – è quella che non rende obbligatorie le quote del 60-40, perché il principio delle pari opportunità deve essere effettivo, cioè in grado di incidere concretamente sulle posizioni giuridiche. In parole semplici, deve essere garantito nello svolgimento delle elezioni. Ove la legge elettorale regionale non facesse rispettare i due profili dello stesso principio, candidature-preferenze, verrebbe meno il motivo principale per cui si è fatto ricorso alla decretazione d’urgenza, e cioè l’unità giuridica della Repubblica. Infatti, sostenere l’ipotesi di preferenza di genere senza obbligatorietà delle quote significherebbe disunire giuridicamente la Repubblica in tre diversi modelli elettorali: quello con preferenza di genere e quote obbligatorie, quello senza preferenza di genere né quote e quello con preferenza di genere apparente, perché senza obbligo di quote. Insomma – conclude –, un federalismo pasticciato nei fondamentali della democrazia, le elezioni”.

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