Nobel per la fisica a Parisi, Amati: “Vince scienziato che denunziava negazionismo Xylella e anti-vax. Meditino quelli che presero sbandate”

“Il premio Nobel per la fisica è stato assegnato all’italiano Giorgio Parisi: lo scienziato che denunciava le tendenze antiscientifiche del negazionismo Xylella, che se solo fosse stato ascoltato avremmo certamente ridotto il danno al paesaggio pugliese, e dei movimenti no-vax. Meditino tutti quelli che tra la classe dirigente del Paese e della regione presero e prendono sbandate antiscientifiche”.

Lo dichiara Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Puglia.

“Giorgio Parisi non è solo il geniale fisico italiano riconosciuto nel mondo. Ha portato il rigore della prova scientifica anche nel periodo in cui ha presieduto l’Accademia dei Lincei, prendendo posizioni nette e anche scomode su argomenti rilevanti e purtroppo sottovalutati dalla classe dirigente pugliese.
Nell’inaugurare infatti un recente anno accademico dei Lincei, quando dilagava il negazionismo Xylella e il Covid non aveva sottolineato ancora l’importanza dei vaccini, lasciando spazio alla credulità e alle aggressioni anti-scientifiche, ebbe a dire: <<Ci sono forti tendenze antiscientifiche nella società: pratiche astrologiche, omeopatiche e antiscientifiche, vedi per esempio i NoVax o il negazionismo della Xylella come origine della malattia degli ulivi pugliesi, si diffondono insieme a un vorace consumismo tecnologico>>.
È molto probabile che oggi in tanti lo celebreranno, come sempre accade per le notizie del giorno, e pure quelli che non hanno ascoltato la sua autorevole denuncia.
So bene che una festa non ammette guastafeste o distinguo, ma che almeno serva a ricordare a tutti che la scienza ha il suo metodo e il suo rigore, sicché così come è bello sentirsi imparentati per patria a chi riceve un così importante riconoscimento, sarebbe altrettanto bello sentirlo come profeta quando le controversie del quotidiano divampano. E in Puglia, negli anni passati, avremmo avuto un gran bisogno di ascoltare i nostri scienziati”.

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