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BRINDISI – Sarà molto probabilmente bloccata dal dirigente responsabile delle società partecipate, dottor Angelo Roma, la liquidazione pari a 5mila euro di una dipendente della Multiservizi che si era autoderminata tale benefit, a fronte di un’attività svolta in passato. Esiste, infatti, una determina fatta dalla stessa dipendente e firmata dal Presidente della BMS Vito Camassa, nella quale si legge che si demanda agli uffici amministrativi per il pagamento della somma. Ma subito dopo, la responsabile degli uffici amministrativi della BMS ha chiesto le modalità di pagamento al collegio dei revisori della partecipata.




Non è dato conoscere chi sia la dipendente in questione, ma il fatto che ha fatto andare su tutte le furie il dottor Roma, così come anche il responsabile anticorruzione della stessa partecipata, è stato che a dare l’ok per la liquidazione della somma in questione sia stato proprio il Presidente della Brindisi Multiservizi Vito Camassa. Ieri, tra l’altro, a Palazzo di Città, c’è stata una riunione per parlare della situazione generale della BMS; riunione che è poi diventata infuocata, quando si è arrivati a discutere di questa storia. E’ stato detto che la liquidazione è da considerarsi illegittima perché, da regolamento, ci deve essere un piano triennale di obiettivi che devono essere valutati da un nucleo di commissione. Ad ogni modo, il dottor Roma ha anche scritto agli amministratori unici di BMS (Vito Camassa) ed Energeko (Giovanni Ribezzo) e, per conoscenza, al sindaco Angela Carluccio ed al segretario generale Giuseppe Alemanno, ricordando che “Questo Ente ha in svolgimento la complessa istruttoria per la composizione del Piano di razionalizzazione previsto dalla Legge. Non apparirà superfluo ricordare – scrive Roma – che nel frangente, innanzi tutto per ovvi motivi tecnici, qualsiasi iniziativa aziendale che non sia di ordinaria gestione, deve necessariamente rimanere sospesa. Peraltro, è prescritto nell’art. 19 della Legge 175/2016, l’obbligo del contenimento delle spese di funzionamento, ivi comprese quelle per il personale (assunzioni, trattenimento in servizio, ecc…) e il conferimento degli oneri contrattuali (contrattazione aziendale, ecc…). Pertanto – scrive ancora Roma – tenendo conto del regime transitorio, indotto dal processo di razionalizzazione che non consente al socio unico (Il Comune, ndr) di fissare obiettivi puntuali di contenimento della spesa, devesi osservare una fase di sospensione di effetti delle suddette spese, che non sia di contenimento, rendendo comunque informazione preventiva al socio unico per ogni iniziativa in materia, che dovrà essere preventivamente assentita”.

Oggi, ad ogni modo, ci sarà un’ulteriore riunione per discutere di questa vicenda e non è escluso che la liquidazione della somma venga stoppata.




Redazione

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