BRINDISI – Dopo il breve ma infuocato Consiglio comunale odierno, al termine del quale è stata approvata la rottamazione delle cartelle Abaco, si è tenuta la riunione dei capigruppo.

Intanto, per lunedì 6 febbraio, alle ore 9,00, è stato deciso di convocare un Consiglio comunale urgente per discutere la questione della Brindisi Multiservizi, ovvero la presa d’atto della delibera di Giunta che prevedeva la fusione tra la partecipata e l’Energeko. Si è discusso, inoltre, della vicenda relativa alla Natuna, il cui contratto è in scadenza. In un recente passato, infatti, si era pensato di affidare alla BMS i servizi attualmente svolti dalla Natuna, ovvero la manutenzione ordinaria, la custodia e la pulizia degli impianti sportivi cittadini (tra cui il PalaPentassuglia e lo stadio “Fanuzzi”), oltre che delle palestre delle scuole elementari e medie. A tale proposito, oggi, il consigliere Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune – Sinistra per Brindisi ha chiesto l’internalizzazione del servizio, col passaggio dei 25 lavoratori, ma i dirigenti hanno fatto sapere che i dipendenti dovrebbero essere sottoposti ad una fase concorsuale. Rossi, a quel punto, considerato che esistono delle sentenze in tal senso, ha chiesto che venga fatta una richiesta di parere all’Anci sulle modalità di questo passaggio e nel frattempo l’Amministrazione valuterà due opzioni: la  proroga alla Natuna o un bando di concorso.

Ufficialmente a causa dell’assenza di alcuni consiglieri, è stato rinviato al 16 febbraio, (anzichè il 13 febbraio, come inizialmente stabilito, ndr), sempre alle ore 9,00, l’atteso Consiglio comunale in cui si discuterà della mozione di sfiducia al sindaco Angela Carluccio. La possibilità per quest’ultima di ritirare le dimissioni, rassegnate lo scorso 24 gennaio, scadrà proprio il 13. La proposta è stata avanzata dal Presidente del Consiglio comunale Pietro Guadalupi, dei Conservatori e Riformisti, per l’assenza, nella data precedentemente stabilita, di alcuni consiglieri comunali.

Ci sono due possibilità a questo punto: la prima è che il sindaco Carluccio decida di non ritirare le dimissioni e, quindi, di mettere fine il 13 febbraio, senza passare dal Consiglio, alla sua legislatura. In tal modo, la maggioranza – qualora dovesse rendersi conto che, dall’altra parte, non trova proprio nessuno dei 17 consiglieri disponibili a fare il ‘salto della quaglia’  – staccherebbe lei per prima la spina. Farebbe, dunque, sua la paternità della conclusione anticipata della Amministrazione Carluccio, evitando, in tal modo, al capogruppo dei Coerenti per Brindisi Pasquale Luperti di dire alla città tutto ciò che ha promesso di ‘raccontare’. Luperti, infatti, che – assieme a Marika Rollo – è il promotore e primo firmatario della mozione di sfiducia al sindaco – ha sempre sostenuto la opportunità di andare in Consiglio perchè – ha detto – avrebbe diversi sassolini dalla scarpa da togliersi. E qualcuno se l’è già tolto (vedi questione Natuna e, in ultimo, la riunione con Ecologica Pugliese cui avrebbero partecipato, non si sa a che titolo, il marito del sindaco e l’assessore Carella che, tuttavia, in quei giorni, non aveva più alcun ruolo perchè la Giunta era stata azzerata).

La seconda opzione, invece, è che il sindaco Carluccio ritiri le dimissioni entro il 13 febbraio ed affronti la discussione sulla mozione di sfiducia il 16, in Consiglio, sottoponendosi al voto di tutti i 32 consiglieri comunali.

Ad ogni modo, quelli che stanno per arrivare saranno 17 giorni di fuoco: non tanto e non solo per l’Amministrazione, ma soprattutto per i brindisini che attendono di sapere cosa ne sarà del futuro della propria città.

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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