La statua del Santo Bambino Gesù torna, dopo il restauro, nel reparto Malattie infettive del “Perrino”

Il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Perrino ha accolto, nella semplicità di un giorno lavorativo, il ritorno della statua del Santo Bambino Gesù, dopo il restauro eseguito con perizia e devozione dal Rettore del Santuario di Jaddico Padre Enzo Caiffa. È felice la circostanza in quanto oggi si conclude il mese decicato alla Vergine, che vede nel Santuario di Jaddico, un luogo privilegiato di irradiazione spirituale.
Su interesse della Caposala di Reparto, Nadia Carozzo, la statua è stata consegnata qualche settimana fa a Padre Enzo per essere riparata da alcuni danni subiti nel tempo. La statua di Gesù faceva parte del Reparto di Malattie Infettive Pediatrico già nel vecchio presidio del Di Summa. Con il trasferimento nel nuovo ospedale Perrino anche lei fu portata e onorata nell’ ingresso del Reparto. È bene ricordare che valenza ha onorare le statua sacre. Così si esprime il Catechismo della Chiesa Cattolica : “il culto cristiano delle immagini non è contrario al primo comandamento che proscrive gli idoli. In effetti, l’onore reso ad un’immagine appartiene a chi vi è rappresentato’, e chi venera l’immagine, venera la realtà di chi in essa è riprodotto’. L’onore tributato alle sacre immagini è una ‘venerazione rispettosa’, non un’adorazione che conviene solo a Dio” (CCC, n. 2132). Con questa consapevolezza quindi, il Reparto ha ricollocato nel suo ingresso la statua restaurata affinché divenga sempre più immagine di quella consolazione e Speranza che solo Dio può e sa elargire abbondantemente a chi si consegna a Lui, soprattutto a coloro che si trovano nella sofferenza causata dalla malattia. Durante la Pandemia da Coronavirus il Raparto di Malattie Infettive ha dato il suo prezioso contributo nell’assistere e curare i tanti malati di Covid e i malati infettivi ancora troppo spesso, considerati “pericolosi” e quindi isolati. Dove l’ignoranza degli uomini provaca danni spesso irriparabili, la Misericordia del Signore invece spalanca e svela la sua Salvezza. Padre Enzo, accompagnato da Don Stefano Rocca, ha benedetto il personale e i ricoverati del Reparto con l’augurio che la presenza di questa immagine perpetui la benedizione nel lavoro quotidiano dei medici: del Primario: il Dott. Minniti, dell’equipe medica formata dai medici Longo, Schmitt, Farnesi, Musto, Ciampi e Semeraro. L’equipe infermieristica storica e quella dei giovani, gli Oss e i dipendenti della Sanitarvice. La Benedizione di oggi dunque si trasformi in rinnovato vigore per offrire il meglio sul lavoro, con serietà, dedizione e umanità sempre e unicamente per il bene degli ammalati. Perché a volte basta anche uno sguardo rivolto a una statua “inanimata” per poter rinnovare la passione del lavoro, che per chi ha il dono della fede non può prescindere da essere vissuta come una missione, così come ricorda lo stesso Gesù: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato… In verità, vi dico: tutto quel che avete fatto a uno di questi piccoli, l’avete fatto a me.”(Mt. 25). Davide Gigliola

 

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