La scrittrice Dacia Maraini ospite al “Vito Sante Longo” di Monopoli: un incontro straordinario per gli studenti, tra memoria storica e testimonianze di vita autentica

La letteratura che s’intreccia con la vita, accarezza i cuori e lascia un segno indelebile. È andata così all’Istituto Tecnico Vito Sante Longo di Monopoli, dove la scrittrice Dacia Maraini, figura di spicco del panorama letterario contemporaneo, ha incontrato gli studenti per dialogare con loro attorno ai temi di “Vita mia”, il suo ultimo romanzo pubblicato da Rizzoli, nell’ambito del Progetto Lettura della scuola.

Un incontro – aperto anche al territorio, che ha reso la scuola, ancora una volta, vero e proprio hub territoriale portandola oltre il suo ruolo didattico nella comunità – di grande spessore emotivo e contenutistico, guidato dalla Prof.ssa Valentina Perrone, docente del Vito Sante Longo nonché giornalista e scrittrice, che ha preso avvio dopo i saluti della Dirigente del Vito Sante Longo, la Dott.ssa Teresa Loiotile. A fare da protagonista, nella narrazione agli studenti, la tematica del coraggio, in particolare quello delle proprie idee, e di come questo sia in grado di perseverare e resistere anche nelle circostanze più avverse. Nel volume l’autrice ha racchiuso la sua storia d’infanzia in Giappone, quando, nel 1943, a soli sette anni, fu trasferita insieme alla sua famiglia in un campo di concentramento perché i genitori decisero di non giurare fedeltà al governo nazifascista della Repubblica di Salò, respingendo, dunque, con un secco no il razzismo.

Tante le domande poste dagli studenti, circa 90 studenti del triennio, alcuni presenti fisicamente nell’auditorium della sede di via Beccaria, altri in collegamento streaming, a cui Dacia Maraini ha risposto con entusiasmo donando loro vere e proprie chicche di vita autentica e suggerimenti quantomai preziosi: dall’importanza di coltivare le proprie passioni alla forza di difendere le proprie idee, passando per l’importanza dello studio della storia e di non smettere mai di inseguire i propri sogni. «Se avrete una passione – ha detto Dacia Maraini rivolgendosi agli studenti e alle studentesse – avrete molte possibilità di trovare un lavoro che vi piace». E poi i toccanti racconti sulla fame, sulle sofferenze vissute, inflitte dai poliziotti nel campo solo per il gusto di vedere il dolore sui corpi e nell’anima dei prigionieri, sulla speranza che non ha mai ceduto, sull’importanza di non colpevolizzare un popolo per il suo governo, come è stato per lei, che ha continuato ad amare il popolo giapponese da cui ha ricevuto ben altro rispetto agli orrori inflitti dalla polizia nel campo di concentramento.

«Siamo profondamente grati a Dacia Maraini – dichiara la dirigente del Vito Sante Longo, la Dott.ssa Teresa Loiotileper aver condiviso con noi non solo il suo ultimo romanzo ma anche le sue preziose esperienze di vita che hanno ispirato la sua scrittura. Il suo racconto, che spazia dalle pagine più oscure della storia a momenti di incredibile speranza e resilienza, ha toccato profondamente gli animi dei nostri studenti. Attraverso i suoi ricordi e la sua arte narrativa, i ragazzi hanno avuto l’opportunità unica di imparare direttamente da una testimone e protagonista della storia, comprendendo più profondamente gli orrori del passato ma anche l’importanza del coraggio, della fedeltà alle proprie idee e del rifiuto di ogni forma di discriminazione. Questo incontro rappresenta un valore aggiunto incalcolabile alla loro formazione culturale e umana, stimolandoli a non dimenticare e a portare avanti i principi di giustizia e umanità».

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