La corsa di Brindisi a Capitale italiana della Cultura 2027, Chris Torch: “Daremo all’Italia l’accesso ad una città che ha dimenticato”

Sarà Chris Torch a guidare il percorso di candidatura di Brindisi a Capitale italiana della Cultura 2027. Il progettista internazionale con base in Svezia è stato presentato questa mattina, alla presenza del sindaco della città, Giuseppe Marchionna, nel Tempio di San Giovanni al Sepolcro, uno dei monumenti più antichi e simbolici della città. Torch, un passato come attore e regista, fondatore di Intercult – unità indipendente di produzione per le performing arts -, a capo di Rjieka capitale europea 2020 e nel board di Matera 2019, è uno dei principali esperti a livello europeo di politiche culturali, di progettazione interculturale e di audience engagement. Torch ha ideato e coordinato diversi progetti europei di cooperazione culturale tra cui Hotel Europa (2000), SEAS (2004-2010) e CORNERS (dal 2011).

Attraverso un bando dello scorso aprile, il Ministero della Cultura ha invitato città, comuni e unioni di comuni a manifestare il proprio interesse entro il 3 luglio 2024, per poi presentare un dossier di candidatura dettagliato entro il 26 settembre 2024. Il dossier dovrà includere il progetto culturale, l’ente responsabile, una valutazione di sostenibilità e gli obiettivi specifici, con relativi indicatori di successo. Una giuria selezionata, composta da sette esperti indipendenti nei campi della cultura, dell’arte e della promozione territoriale e turistica, avrà il compito di valutare le proposte pervenute e di scegliere le dieci città finaliste. Queste ultime saranno poi sottoposte a un processo di audizioni pubbliche, che si terranno entro marzo 2025, per la selezione finale. L’iniziativa segue la recente designazione dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026, che si unisce a Pesaro e Agrigento, rispettivamente riconosciute per gli anni 2024 e 2025.

«La candidatura – ha detto il sindaco Marchionna durante l’incontro – consente di tracciare un nuovo corso di sviluppo urbano e culturale. Saranno tre i punti cardinali della progettazione: l’ascolto e la partecipazione, il porto e il mare, infine l’indirizzo della città verso forme di economia nuove rispetto alla legacy industriale tradizionale. Il masterplan che svilupperemo parte dal riconoscimento del nostro passato industriale e si propone di guidare la città attraverso una trasformazione che abbraccia le transizioni energetiche, digitali e ambientali, seguendo le coordinate dell’economia della conoscenza. Brindisi è in una posizione unica per mostrare come una città industriale del Novecento possa rivolgersi verso un futuro sostenibile e innovativo. Il nostro obiettivo è diventare un modello per il resto del Paese dimostrando come le sfide legate al declino industriale possano trasformarsi in opportunità di crescita culturale, sociale ed economica. La candidatura non è solo un segno di rinnovamento della città ma anche un manifesto paradigmatico. Con il sostegno della comunità e la regia di un esperto come Chris Torch, ci impegniamo a realizzare una visione che porti Brindisi a essere un esempio di resilienza, creatività e volontà di abbracciare il cambiamento».

Dunque, un progetto ambizioso che vuole disegnare una nuova visione della città e dei suoi spazi, a partire dalla trasformazione di un territorio post-industriale verso una nuova vocazione culturale, da definire e disegnare insieme alla comunità. Questo percorso pone un obiettivo concreto, un orizzonte temporale e restituisce un senso di ambizione a Brindisi. «La sfida per Brindisi – ha spiegato Chris Torch – non si limita a reinventarsi culturalmente, è un’occasione per ripensare la città nel cuore di una piattaforma innovativa. Da qui è passata tanta storia, le pietre ne conservano la memoria, ma Brindisi ha enormi potenzialità e uno spazio aperto grande quanto il suo porto nel quale far circolare idee e valori positivi. Il mare non è solo un luogo o un orizzonte che abbraccia la città. Il mare è un punto di vista perché ce l’abbiamo dentro. Siamo a un punto della storia nel quale bisogna ispirare il futuro, alimentarlo, accennarlo. L’incrocio tra tecnologia, ambiente e comunità è il design del futuro. La tecnologia non serve solo a digitalizzare l’esperienza culturale, ma deve renderla accessibile trasformando così il modo in cui i cittadini e i visitatori interagiscono con arte e cultura. L’ambiente è altrettanto cruciale: vogliamo che Brindisi sia un laboratorio a cielo aperto per le pratiche sostenibili, nel quale ogni attività dimostri il nostro impegno verso la tutela del patrimonio naturale e la promozione di un futuro ecologico. Infine, la comunità è il fulcro di questo progetto. Ascolteremo attentamente le voci dei cittadini di Brindisi integrando le loro idee e aspirazioni nella visione di futuro sulla quale vogliamo lavorare, quella diretta alla creazione di un ecosistema culturale inclusivo e accessibile, che faccia di Brindisi un modello in scala di una storia che supera i confini della città».

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1 COMMENTO

  1. UN PROGRAMMA SICURAMENTE INTERESSANTE MA IMPEGNATIVO CHE DOVRA’NECESSARIAMENTE COINVOLGERE TUTTE LE PARTI ATTIVE DELLA NOSTRA CITTADINANZA PERCHE’ IL FUTURO SI DISEGNA INSIEME CON SCELTE RAZIONALI E CONDIVISE E NON CON IDEE BELLE MA IRREALIZZABILI DI CUI IN PASSATO SIAMO SEMPRE STATI PIENI MA INCONSISTENTI.ALLA FINE AD MAIORA PER BRINDISI ANCHE PERCHE’IL 2027 E’ DIETRO L’ANGOLO……
    AVV.VINCENZO GUADALUPI
    GIA’AMMINISTRATORE DEL COMUNE DI BRINDISI

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