La Comunità africana di Brindisi e provincia su un caso di discriminazione razziale a Mesagne

L’ episodio di razzismo accaduto a Mesagne è DEPLOREVOLE!! La storia di “Amina” (nome di fantasia) è la storia di molti STRANIERI ma non di tutti!!! La difficoltà ad individuare una casa in affitto è maggiore per gli STRANIERI AFRICANI più che per gli americani, cinesi ecc.. Sembra proprio che il “colore della pelle” sia una discriminante più importante rispetto a un contratto di lavoro o una regolare busta paga . Da anni aiutiamo i nostri fratelli nella ricerca di una casa ed un contratto d’affitto. Le giustificazioni che seguono ai rifiuti che riceviamo sono piene di pregiudizi e stereotipi, ossia: “Non affittiamo casa a stranieri perché gli odori della cucina sono forti; non affittiamo a stranieri perché gli africani non pagano e distruggono le case” . Oggi, ci troviamo nella scomoda posizione di fare notare pubblicamente che in Italia il razzismo non sempre viene efficacemente combattuto e prevenuto, pur essendoci tutti gli strumenti giuridici per farlo. Come Comunità Africana valuteremo la possibilità di denunciare quanto accaduto e porre in essere ogni azione finalizzata a ridurre e prevenire forme di razzismo discriminazione. È nostro dovere!!! I riferimenti legislativi in materia sono numerosi a livello internazionale e nazionale, l’Ontario’s Human Rights Code (codice dei diritti umani),sancisce che ogni persona ha diritto ad essere libera da ogni forma di discriminazione e molestia di tipo razziale. Condotte simili a quella posta in essere dal Signor/a X(proprietario/a dell’ immobile in affitto a Mesagne),violano apertamente l’art. 14 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) che proclama il “Divieto di discriminazione”. La stessa Costituzione Italiana con l’ art.3 condanna ogni forma di razzismo sancendo che “tutti i cittadini, e per essi si intendono anche gli stranieri sul nostro paese, hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali”. Concludiamo facendo notare che l’ Italia con la ratifica della Convenzione di New York del 7 marzo 1966, intervenuta con la legge n. 654/ 1975, la c.d. «legge Reale», prese l’ impegno ad eliminare ogni forma di razzismo. NON POSSIAMO AMMETTERE ALCUNA FORMA DI DISCRIMINAZIONE RAZZIALE . Cogliamo l’occasione per esprimere pubblicamente la nostra solidarietà e vicinanza ad “Amina”.

Drissa Kone

     Presidente APS Comunità Africana Brindisi e Provincia

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