«La Bella Stagione»: «Blacktop 3vs3», basket e musica come nei playground americani

«La Bella Stagione», la rassegna del Comune di Brindisi che fa da sfondo all’estate della città, ritaglia uno spazio importante allo sport e, mercoledì 31 luglioa partire dalle ore 19, mette in campo nel parco comunale «Mauro Maniglio», nel quartiere Bozzano, il torneo di pallacanestro «Blacktop 3vs3 – Basket&Music». Un format a sedici squadre con giocatori tra 18 e 35 anni che diventa un vero e proprio show grazie alla cornice di esibizioni live di giovani artisti brindisini tra hip-hop, trap performance e breakdance, con lo spettacolo della Fresh Family Academy, la performance live del rapper brindisino Giacomo Dal Pont e una lunga sessione di dj set con Lorenzo Saponaro e Matteo Caiulo, in arte Sapo e Blast. L’iniziativa è pensata per fare incontrare sport e arte come nei tipici playground delle metropoli americane, dove lo street basket si mescola alla black music.

Una street jam firmata Dinamo Basket Brindisi che sbarca all’interno di un parco per portare in periferia un’occasione di socialità, condivisione e possibilità di esprimersi nelle conference del torneo, che si gioca in una sola metà del campo con due squadre di massimo quattro giocatori ciascuna. Pur disponendo di un campo da basket regolamentare, il torneo è pensato per attingere al modello della pallacanestro da strada, nata negli Ottanta nei quartieri poveri degli Stati Uniti dove le minoranze afroamericane, che non avevano la possibilità di entrare in una squadra, si riunivano a giocare nei numerosi campetti sparsi per le città.

Il playground per molti ragazzi è un palcoscenico che offre la possibilità di mostrare il proprio talento: si parte tutti dallo stesso livello, non c’è coach né formatore e la passione per il gioco è la sola motivazione. «Blacktop 3vs3 – Basket&Music» ricostruisce un mondo che offre un punto di vista diverso su uno sport che a Brindisi è tradizione ed eccellenza e che, nella formula pensata dagli organizzatori, si presenta ricco di «sfumature». Il torneo, con il controcanto di performance e live art, si ispira a un format più libero, più americano, più underground. I partecipanti si danno battaglia sul campo ma con uno spirito di maggiore condivisione: perché, si sa, un tiro a canestro miracoloso segnato su un campetto di periferia è un’emozione diversa, particolare, da condividere con i presenti tra lo stupore generale e quello del tiratore. L’iniziativa mira a richiamare l’attenzione sull’importanza dello sport praticato al di fuori dei “perimetri ufficiali”: per tanti ragazzi di tutte le età, il campetto rappresenta di frequente il primo luogo di aggregazione ed incontro, un’occasione di socializzazione che suggerisce un modo nuovo di stare insieme.

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