Al fine di sviluppare le opportunità di lavoro ed al contempo le capacità di orientamento degli studenti di istituti tecnici, professionali e licei,come ormai è risaputo, sono attuati i percorsi di alternanza “studio lavoro” per una durata complessiva di 400 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno e, di 200 ore nel corso del triennio per quanto riguarda i licei.

L’alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche secondo il programma formativo. E’ realizzabile anche all’estero.

Ma come si attiva?

Il dirigente scolastico individua le imprese, gli enti pubblici e privati, disponibili all’attivazione dei percorsi formativi. Stipula con essi apposite convenzioni finalizzate a favorire l’orientamento scolastico e universitario dello studente.

Le convenzioni possono essere stipulate altresì con musei, istituti della cultura e delle arti in generale, nonché con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

In capo al Dirigente scolastico, al termine di ciascun anno, ricorre l’obbligo, di redigere una scheda di valutazione sulle strutture con le quali è stata adottata la convenzione. La valutazione verte per lo più sulla specifica potenzialità di formazione da parte del soggetto ospitante.

La norma ha per finalità di offrire agli studenti, in periodi determinati dal soggetto ospitante, l’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro o quantomeno, far comprendere loro, i processi lavorativi inseriti in una organizzazione imprenditoriale.

Il percorso si articola in moduli didattici e informativi che verranno sostenuti in classe o in azienda.

Dall’anno scolastico in corsosaranno coinvolti tutti gli studenti dell’ultimo triennio che si quantificano in maniera approssimativa in 1.500.000

Un grande risultato, che sicuramente sarà superato, si ebbe con l’attivazione dell’alternanza – scuola nell’anno 2014/2015 con 270.000 adesioni.

C’è da specificare che lo studente “in alternanza” non è da intendere un lavoratore dipendente ma invece, lui stesso titolare di un percorso (dotato di obbligatorietà), durante il quale vivrà un’esperienza educativa.

Tre personali pensieri, primo: sebbene in ritardo rispetto ai Paesi del Nord Europeo, attraverso questa opportunità è stata data una svolta al principio della “Buona Scuola”, garantendo quanto meno una crescita della formazione degli studenti;

secondo: peccato non aver dato seguito, con appropriata legislazione all’idea dell’Istituto Professionale degli anni 60, genericamente conosciuto come l’”Avviamento”;

terzo: auspico la reintroduzione del servizio militare, altro tassello per il perfezionamento del senso di educazione, disciplina e di formazione anche professionale.

Rag. Giancarlo Salerno

Via Giovanni XXIII n. 13/B

Cell. 347/6848604

 

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