BRINDISI – “Ho voluto imprimere un indirizzo preciso allo strumento di programmazione dell’anno in corso, con l’obiettivo primario di tutelare le classi sociali più deboli. Va letta in quest’ottica la decisione di garantire il mantenimento delle spese per i Servizi sociali, nonostante le risorse limitate”.

E’ quanto si legge nel comunicato diffuso dal sindaco Angela Carluccio poco fa, quando annunciava l’approvazione del bilancio preventivo.




Peccato, però, che spesso alle parole non corrispondano i fatti, se è vero come è vero che proprio l’Amministrazione comunale ha deciso di bloccare, in riferimento alle nuove domande, il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) per gli invalidi di età superiore ai 65 anni, gestito dalla società cooperativa sociale “Genesi” di Messina. Proprio a causa di questa decisione si assiste ad un taglio del servizio per tantissimi anziani, oltre alla contrazione del tempo assistenza per quelli che ancora ne usufruiscono (il servizio è passato da due ore a mezz’ora). Questo avverrà almeno sino ad agosto, quando sarà indetta la nuova gara. Sempre che si faccia, considerata che fonti interne sostengono che il Comune non ha più fondi per investire in questo servizio. A pagarne le spese anche molti operatori assunti da poco che sono stati mandati a casa e altri che termineranno il rapporto a fine mese.

Un fatto gravissimo che, peraltro, si sarebbe potuto evitare facendo come fanno in altre città, dove il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata prevede un ticket di partecipazione da parte dell’utente che ne fa richiesta in base al reddito. Pare che a Brindisi, invece, si sia assicurato il servizio anche a persone benestanti, con sperpero di denaro, tempo ed operatori, a scapito di chi, invece, ne avrebbe davvero bisogno.




Redazione

1 COMMENTO

  1. Buonasera siamo due invalidi OVER 65 con invalidità io 67% e mio marito con invalidità totale, usufruiamo dell’Assistenza Domiciliare che c’è stata ridotta ad appena 40 minuti, vorremmo sapere se in base al bilancio della Sindaca ci dobbiamo trasferire in Via ARNO.
    Vi ringrazio per la vostra attenzione e chissà se riusciremo ad avere qualche risposta