Il Consiglio di Stato ‘boccia’ il Tar di Lecce e salva la produzione dell’ex Ilva

Il Consiglio di Stato ha bocciato il Tar di Lecce sulla questione Taranto. L’ordinanza di Melucci non potrà entrare in vigore. La produzione del siderurgico è salva. Vengono dunque a decadere le ipotesi di spegnimento dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia e di fermata degli impianti connessi, la cui attività produttiva proseguirà con regolarità.

Per il Consiglio di Stato mancavano i presupposti di urgenza tali da giustificare l’ordinanza. Non c’era pericolo che la situazione sanitaria della città di Taranto potesse peggiorare tanto da giustificare l’ordinanza del sindaco. Il provvedimento di Melucci, emanato a febbraio scorso, imponeva ad ArcelorMittal e Ilva in amministrazione straordinaria di individuare e risolvere entro 30 giorni le criticità delle emissioni e, in difetto di adempimento, di procedere entro i successivi 30 giorni alla fermata dell’area a caldo e quindi di altiforni, cokerie, agglomerazione e acciaierie, compresi eventuali impianti funzionalmente connessi.

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